La normativa prevede inoltre che la decurtazione della somma del proprio stipendio riguarderà tutta l’intera giornata di servizio. In poche parole, non si tiene conto delle effettive ore di servizio, ma si prenderà in considerazione tutto il giorno.
Per quanto concerne la somma destinata alle trattenute che ogni insegnante aderente dovrà lasciare all’Amministrazione, si precisa quanto segue, tenendo conto dell’ordine e del grado di scuola a cui ogni singolo docente appartiene:
Come risulta chiaro dalle somme appena illustrate, diventa difficile pensare di coinvolgere la maggior parte dei docenti di tutti gli ordini scolastici, soprattutto quando nell’arco di un anno vengono indetti 12-13 scioperi, con la media di uno al mese.
Oggi tra l’altro quando si parla di rinnovo contrattuale (scaduto oramai da quasi un anno) e di aumento degli stipendi del personale scolastico la maggior parte dei lavoratori del comparto scuola si indispettisce e inizia persino ad inveire contro le sigle sindacali, ritenendole incapaci di contrattare per tutelare i loro interessi.
Dovremmo chiederci infine come mai gli stessi sindacati possano pretendere che i poveri insegnanti rinuncino ad una somma importante del proprio stipendio per i loro continui e ripetuti scioperi, a volte anche poco sensati. Insomma, invece di curare gli interessi dei loro assistiti, i sindacati finiscono per creare solo nocumento, soprattutto dal punto di vista economico.