Inoltre, i sindacati respingono l’Autonomia differenziata, accusata di approfondire le disparità sociali e territoriali tra regioni e cittadini. L’opposizione al blocco del turn over nella Pubblica Amministrazione, e in particolare al taglio di 8.000 posti di lavoro nella scuola per docenti e personale ATA, rappresenta un aspetto centrale dell’iniziativa.
Questo sciopero esprime anche una netta contrarietà alla crescente privatizzazione di settori chiave come le energie, Poste, Telecomunicazioni, trasporto pubblico e servizi igienico-sanitari.
La richiesta di stabilizzazione per i lavoratori precari e quelli in appalto rivela l’intento di porre fine al sistema di precarietà diffuso nei servizi pubblici e privati. I sindacati sollecitano il governo a rinnovare i contratti in modo che i salari recuperino completamente l’inflazione e propongono una riforma pensionistica che abolisca la legge Fornero.
La piattaforma di sciopero prevede, inoltre, la riduzione dell’orario di lavoro settimanale e la garanzia per legge di un salario minimo, misure ritenute indispensabili per migliorare le condizioni di vita dei lavoratori. La lotta contro le discriminazioni, le molestie e i ricatti sessuali nei luoghi di lavoro rappresenta un altro tema prioritario della mobilitazione, insieme alla difesa della libertà di movimento e dei diritti di cittadinanza, attraverso la richiesta di abrogazione della legge Bossi-Fini.
Mobilitazioni Territoriali e Solidarietà con i Lavoratori di Tutti i Settori
Oltre allo sciopero generale del 29 novembre, i sindacati conflittuali CUB e Sgb hanno deciso di organizzare manifestazioni locali nelle principali città italiane. Le mobilitazioni si terranno nelle piazze e nei luoghi pubblici per far sentire la voce dei lavoratori di ogni settore e richiamare l’attenzione sull’importanza della solidarietà sindacale.
Il portavoce della Confederazione COBAS, Piero Bernocchi, ha dichiarato che questa giornata rappresenta un’opportunità per denunciare un modello economico che continua a danneggiare i servizi pubblici e per chiedere politiche più giuste e inclusive.
La partecipazione alle manifestazioni e allo sciopero contribuirà a far emergere le reali necessità del Paese e a costruire un futuro in cui il lavoro, la salute e l’istruzione non siano considerati costi, ma investimenti fondamentali per il progresso sociale.