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Sciopero generale del 29 Novembre: sindacati uniti contro le politiche del governo

Sciopero generale del 29 novembre: sindacati contro le politiche economiche del governo. Richiesti investimenti in servizi pubblici, salario minimo e stabilità lavorativa.

sciopero

Il 29 novembre, i COBAS, insieme a sindacati conflittuali come ADL, Clap, e Sial, promuoveranno uno sciopero generale di tutti i lavoratori e le lavoratrici, sia del settore pubblico che privato, contro le misure economiche e sociali adottate dal governo Meloni.

Questa mobilitazione unitaria si propone di ottenere cambiamenti significativi e investimenti mirati per rafforzare i servizi pubblici essenziali come Sanità, Scuola, Università, Trasporti e Assistenza. I promotori dello sciopero chiedono un’immediata stabilizzazione di tutti i precari della Pubblica Amministrazione e di coloro che lavorano in appalto, oltre a un rinnovo dei contratti con aumenti salariali in linea con l’inflazione reale.

La richiesta di un salario minimo garantito e della riduzione dell’orario di lavoro rappresenta un altro tema cardine, insieme all’impegno per la sicurezza sul lavoro e la protezione dell’ambiente.

Contro le politiche economiche della Legge di Bilancio 2025

Il movimento sindacale critica duramente le politiche economiche e fiscali previste nella Legge di Bilancio 2025, sostenendo che ignorano le esigenze reali dei lavoratori e dei servizi pubblici. La proposta di legge sulla Sicurezza n. 1660, che secondo i sindacati punta a criminalizzare il dissenso sociale, costituisce un altro punto di contrasto.

Inoltre, i sindacati respingono l’Autonomia differenziata, accusata di approfondire le disparità sociali e territoriali tra regioni e cittadini. L’opposizione al blocco del turn over nella Pubblica Amministrazione, e in particolare al taglio di 8.000 posti di lavoro nella scuola per docenti e personale ATA, rappresenta un aspetto centrale dell’iniziativa.

Questo sciopero esprime anche una netta contrarietà alla crescente privatizzazione di settori chiave come le energie, Poste, Telecomunicazioni, trasporto pubblico e servizi igienico-sanitari.

Diritti dei lavoratori e lotta alla precarietà

La richiesta di stabilizzazione per i lavoratori precari e quelli in appalto rivela l’intento di porre fine al sistema di precarietà diffuso nei servizi pubblici e privati. I sindacati sollecitano il governo a rinnovare i contratti in modo che i salari recuperino completamente l’inflazione e propongono una riforma pensionistica che abolisca la legge Fornero.

La piattaforma di sciopero prevede, inoltre, la riduzione dell’orario di lavoro settimanale e la garanzia per legge di un salario minimo, misure ritenute indispensabili per migliorare le condizioni di vita dei lavoratori. La lotta contro le discriminazioni, le molestie e i ricatti sessuali nei luoghi di lavoro rappresenta un altro tema prioritario della mobilitazione, insieme alla difesa della libertà di movimento e dei diritti di cittadinanza, attraverso la richiesta di abrogazione della legge Bossi-Fini.

Mobilitazioni Territoriali e Solidarietà con i Lavoratori di Tutti i Settori

Oltre allo sciopero generale del 29 novembre, i sindacati conflittuali CUB e Sgb hanno deciso di organizzare manifestazioni locali nelle principali città italiane. Le mobilitazioni si terranno nelle piazze e nei luoghi pubblici per far sentire la voce dei lavoratori di ogni settore e richiamare l’attenzione sull’importanza della solidarietà sindacale.

Il portavoce della Confederazione COBAS, Piero Bernocchi, ha dichiarato che questa giornata rappresenta un’opportunità per denunciare un modello economico che continua a danneggiare i servizi pubblici e per chiedere politiche più giuste e inclusive.

La partecipazione alle manifestazioni e allo sciopero contribuirà a far emergere le reali necessità del Paese e a costruire un futuro in cui il lavoro, la salute e l’istruzione non siano considerati costi, ma investimenti fondamentali per il progresso sociale.

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