La comunicazione ufficiale che riportiamo di seguito è giunta alla nostra redazione e riguarda la proclamazione di uno sciopero generale su tutto il territorio nazionale per l’intera giornata di venerdì 18 ottobre 2024. Lo sciopero, indetto dal Sindacato Intercategoriale Cobas (SI Cobas), coinvolge i lavoratori dei settori pubblici e privati, e rappresenta una mobilitazione contro le politiche economiche e sociali del governo, con particolare attenzione alla legge Crosetto-Nordio
La protesta si inserisce in un contesto di crescente malcontento sociale, legato all’escalation delle spese militari e alla riduzione delle risorse destinate ai servizi pubblici essenziali come sanità, istruzione e trasporti.
Riproclamazione sciopero generale dei settori privati e pubblici su tutto il territorio nazionale per l’intera giornata di venerdì 18.10.2024, alla luce delle indicazioni della Commissione di Garanzia sciopero come da protocollo 0012204 del 26-9-2024
Il Sindacato Intercategoriale Cobas (SI Cobas) ha proclamato uno sciopero generale nazionale per l’intera giornata di venerdì 18 ottobre 2024, coinvolgendo tutti i settori del comparto pubblico e privato. Questa mobilitazione è stata indetta in risposta alle politiche economiche, sociali e repressive del governo, con particolare riferimento al Disegno di Legge Crosetto-Nordio-Piantedosi, recentemente approvato dalla Camera dei Deputati e in attesa di discussione al Senato.
Contesto della mobilitazione
Lo sciopero si inserisce in un clima di crescente malcontento sociale legato alla crisi economica e all’escalation della guerra in Ucraina, che vede l’Italia impegnata in un massiccio incremento della spesa militare, a discapito dei servizi pubblici essenziali come sanità, istruzione e trasporti. Il DdL Crosetto-Nordio-Piantedosi prevede l’inasprimento delle pene per chi partecipa a blocchi stradali o impedisce la costruzione di grandi opere, una misura vista dal sindacato come un attacco diretto ai diritti di sciopero e protesta, aggravando la repressione delle lotte sociali.
Obiettivi dello sciopero
Il SI Cobas denuncia che i lavoratori, insieme ai disoccupati e alle fasce più povere, stanno pagando il prezzo più alto di questa economia di guerra, con salari stagnanti (l’Italia è l’unico paese in cui i salari sono diminuiti), precarietà crescente, sfruttamento nei luoghi di lavoro, e una mancanza di sicurezza sul lavoro che ha portato a un aumento di infortuni e morti. L’inflazione, inoltre, ha ridotto il potere d’acquisto di circa 300 euro al mese per milioni di lavoratori, mentre il grande capitale continua a registrare profitti da record.
Principali rivendicazioni
- Aumenti salariali: Il SI Cobas chiede un aumento di 300 euro mensili per tutti i lavoratori.
- Riduzione dell’orario di lavoro: 37 ore settimanali per chi lavora di giorno e 35 ore per i turnisti notturni, senza riduzioni salariali.
- Maggiori tutele nei cambi di appalto: Il sindacato chiede maggiori garanzie per i lavoratori coinvolti in queste transizioni.
- Cancellazione del limite massimo di 5 scatti di anzianità: Rivendicano l’eliminazione di questo vincolo che limita la progressione salariale.
- Superamento della figura del socio lavoratore: Il SI Cobas chiede l’abolizione di questa figura, con la piena internalizzazione dei lavoratori mantenendo tutti i diritti acquisiti.
- Maggiore maggiorazione per il lavoro notturno: L’incremento delle maggiorazioni al 35% per chi lavora di notte.
- Stop alla precarietà e all’uso massivo delle agenzie interinali: Il sindacato chiede misure per contrastare la precarizzazione del lavoro.
- Ritiro del DdL Crosetto-Nordio-Piantedosi: Il SI Cobas si oppone al “pacchetto sicurezza” che vede come un attacco alla libertà di sciopero e protesta.
Critiche alle spese militari:
Il SI Cobas denuncia l’aumento vertiginoso della spesa militare, che va di pari passo con il taglio delle risorse destinate ai servizi pubblici. Viene criticato il modello che “militarizza” anche la scuola dell’obbligo, dove la presenza delle forze dell’ordine sembra essere finalizzata a preparare i giovani a una vita militare. L’opposizione si estende anche alla partecipazione dell’Italia alla guerra in Ucraina, con la richiesta di bloccare l’invio di armi e di ritirarsi dal conflitto.
Settori esentati dallo sciopero:
Lo sciopero non riguarderà i settori che hanno già scioperato recentemente o che hanno proclamato azioni in date vicine, come il personale sanitario, alcuni servizi di trasporto pubblico e il personale di ENAV presso diversi aeroporti. Inoltre, per il personale dei vigili del fuoco, lo sciopero sarà limitato alla fascia oraria dalle 8:00 alle 14:00.
Manifestazione del 19 ottobre a Roma:
Oltre allo sciopero del 18 ottobre, il SI Cobas ha annunciato una manifestazione nazionale il giorno successivo, sabato 19 ottobre, a Roma. Questa manifestazione sarà in opposizione al governo Meloni, definito dal sindacato come “governo della guerra e della repressione dei lavoratori”, e per chiedere la fine delle politiche economiche che stanno colpendo duramente la classe lavoratrice.
Servizi minimi essenziali:
Durante la giornata di sciopero, saranno garantiti i servizi minimi essenziali come previsto dalla legge 146/90 e successive modifiche. Il sindacato ha inoltre invitato le istituzioni a garantire il rispetto del diritto all’informazione all’utenza, come stabilito dalla normativa vigente.
Con questa proclamazione, il SI Cobas si rivolge a tutti i lavoratori, disoccupati e a chiunque voglia partecipare a una mobilitazione nazionale contro la repressione delle lotte sociali, il blocco delle spese militari e l’attuale gestione economica e sociale del paese.
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