Uno dei principali motivi dello sciopero è il rinnovo del contratto e la stabilizzazione dei lavoratori a tempo determinato. La FLC CGIL critica l’insufficienza delle risorse stanziate dal Governo per gli aumenti salariali. Secondo il sindacato, le risorse coprono solo il 5,78% dell’inflazione, traducendosi in un aumento medio di 135 euro lordi, anziché i 400 euro necessari. Questo porterebbe a una perdita media di 270 euro al mese, aggravando le condizioni economiche del personale scolastico.
La questione del precariato è un altro punto cruciale della protesta: un lavoratore su quattro, tra ATA e docenti, non ha un contratto stabile, danneggiando sia la didattica che la vita dei lavoratori. Il sindacato sottolinea la necessità di valorizzare il personale scolastico anche dal punto di vista salariale, per risolvere una situazione che persiste da troppo tempo.
Per tutte queste ragioni, la FLC CGIL proclama lo sciopero del 31 ottobre 2024, con l’obiettivo di ottenere risposte concrete e investimenti adeguati da parte dei ministeri interessati (Ministero dell’Istruzione e del Merito e il Ministero dell’Economia e delle Finanze).