Sciopero del personale scolastico: quanto costa aderire e quanto risparmia lo Stato?

Molte manifestazioni contro le misure previste per la scuola nella Legge di Bilancio. Ma quanto costa al personale scolastico aderire allo sciopero?

Taglio di soldi
Taglio di soldi

Con l’avvio del cosiddetto “autunno caldo”, fatto di manifestazioni e protesta contro le misure previste nella prossima Legge di Bilancio, i sindacati si accingono a proclamare vari momenti di sciopero per il personale scolastico. Tra le sigle più attive la FLC CGIL, la UIL, l’USB PI, FISI, CUB SUR, CIB UNICOBAS e UNICOBAS Scuola e Università. Docenti e personale ATA si chiedono però quale sia il costo effettivo in termini di trattenute sullo stipendio per un’intera giornata di sciopero. Vediamo nel dettaglio le cifre e le variabili che determinano la trattenuta, in base al ruolo ricoperto e alla classe stipendiale appartenente.

Calcolo della trattenuta dei docenti e del personale ATA per l’adesione allo sciopero

La trattenuta per chi partecipa ad uno sciopero scolastico varia in base alla classe stipendiale, al ruolo svolto e all’aliquota Irpef applicata. In generale, per un’assenza di un’intera giornata, la trattenuta lorda può arrivare a sfiorare anche i 100 euro.

Facciamo alcuni esempi:

  • Docente di scuola secondaria di secondo grado in classe stipendiale 35 (ossia alla fine della progressione di carriera) vede una trattenuta lorda di circa 96-98 euro per una giornata di sciopero.
  • Insegnante di scuola primaria in classe stipendiale 0 (inizio carriera) troverà una trattenuta lorda tra 57 e 59 euro.
  • Collaboratore scolastico in classe stipendiale 21 avrà una trattenuta che oscilla tra 51 e 53 euro.

Queste cifre dimostrano come la trattenuta vari significativamente in base alla posizione e alla carriera. Tuttavia, la trattenuta media per uno sciopero di un’intera giornata si aggira intorno a 68 euro nette. Nello specifico, i costi netti possono variare da circa 40 euro per un collaboratore scolastico in posizione iniziale, fino a 85 euro per un docente o un DSGA in classe stipendiale avanzata.

La formula per calcolare la trattenuta sullo stipendio

La trattenuta per lo sciopero di un’intera giornata viene calcolata come 1/30 dell’imponibile fiscale del mese. L’imponibile fiscale si ottiene sottraendo i contributi previdenziali dall’imponibile contributivo. In pratica, questa formula garantisce che la trattenuta sia proporzionata al salario mensile e alla situazione fiscale di ogni dipendente.

Dopo aver sottratto l’Irpef, che incide circa per il 25% sull’importo lordo, il costo netto dell’adesione allo sciopero risulta quindi mediamente intorno ai 68 euro. La cifra esatta può variare in base alle detrazioni personali e all’imponibile di ciascun lavoratore.

L’impatto economico dello sciopero sulla scuola

Ogni sciopero ha anche un impatto economico sulle casse statali. Con un’adesione stimata tra il 6% e il 7%, cioè circa 80.000 dipendenti scolastici, lo Stato risparmia tra i 5 e i 6 milioni di euro in un solo giorno di sciopero. Se si considera l’importo lordo, il risparmio può arrivare a oltre 7 milioni di euro. Questo risparmio, pur rappresentando una riduzione di spesa per lo Stato, evidenzia quanto le trattenute siano una parte significativa del costo complessivo dei dipendenti pubblici.

Il ‘costo’ di un diritto dei docenti e del personale ATA

Partecipare a uno sciopero è un diritto che i sindacati promuovono per ottenere maggiore attenzione verso le problematiche del comparto scolastico. Tuttavia, è importante che ogni docente e collaboratore scolastico sia consapevole del costo dello sciopero in termini di trattenuta sullo stipendio. In un periodo in cui il costo della vita aumenta e gli stipendi del personale scolastico rimangono tra i più bassi nella Pubblica Amministrazione, la decisione di scioperare deve essere presa in considerazione anche alla luce dell’impatto economico.

In conclusione, scioperare può avere un impatto significativo sullo stipendio di docenti e personale ATA, con trattenute che variano in base alla carriera e alla posizione. Tuttavia, è anche un mezzo per richiamare l’attenzione sulle condizioni lavorative e sugli stipendi nel settore scolastico, con un risparmio notevole per lo Stato in caso di adesione di massa.

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