Dopo il dietrofront del CTS in merito alle ultime disposizioni riguardo le mascherine e del loro uso ove sia impossibile mantenere il distanziamento, il Presidente dell’ANP Antonello Giannelli dichiara infastidito e con ironia il suo dissenso verso un parere che sarebbe potuto giungere già molte settimane fa, e non 14 giorni prima il ritorno in classe. L’allarmismo tra i Dirigenti Scolastici, ironia della sorte, è giunto proprio dallo stesso CTS.

Ritorno in classe, Giannelli )ANO): “invito tutti i colleghi a comunicare immediatamente ai rispettivi uffici scolastici  la loro messa in ferie”

Adesso, dopo mesi di apprensione e soprattutto dopo aver rinunciato alle proprie ferie per risolvere i problemi legati al rispetto delle prescrizioni di sicurezza – precisa Giannelli – ai Dirigenti Scolastici toccano le meritate ferie. ”Pensavamo di vivere in una tragedia, e  invece era una commedia: Tanto rumore per nulla di William Shakespeare!”, questo l’ironico commento del Presidente di ANP.

Ma dopo l’ironia Giannelli passa all’atteggiamento di rancore per aver dato troppo credito al Comitato Tecnico scientifico, nel pieno rispetto delle autorità sanitarie, senza però curare i propri interessi personali e soprattutto rinunciando alle meritate ferie dei Presidi.

Il nuovo parere del CTS giunge il 13 agosto 2020, a poco più due settimane dalla riapertura delle scuole, in pieno contrasto con le indicazioni precise dello stesso organo consultivo di governo che aveva prescritto come prima regola fondamentale il distanziamento e l’uso della mascherina. Adesso, il parere contraddice le indicazioni iniziali. Insomma, un dietrofront in piena regola secondo Giannelli.

A questo punto, in attesa dei nuovi banchi, con o senza distanziamento, con o senza mascherina chirurgica i Dirigenti Scolastici dicono basta a tutto questo.

”Abbiamo sempre rispettato i pareri delle autorità sanitarie e  continueremo a farlo” prosegue Giannelli ”ma non comprendiamo perché non si sia fatta chiarezza prima su questo aspetto fondamentale”. I dirigenti scolastici non hanno preso un solo giorno di ferie per lavorare febbrilmente, con granitico senso del dovere, affinché gli alunni potessero essere distanziati come previsto. I colleghi hanno risposto a innumerevoli monitoraggi ministeriali per comunicare più volte tutti i dati relativi alle classi, alle aule, ai corridoi, alle palestre, ai cortili, agli edifici. E tutto questo perché? Perché siamo stati seri e responsabili, ben più di quanto fosse evidentemente necessario”.

“A questo punto – conclude Giannelli – invito tutti i colleghi a comunicare immediatamente ai rispettivi uffici scolastici  la loro messa in ferie, perché le hanno meritate come non mai e perché ne hanno bisogno dopo una estate di lavoro frenetico che sembrava  tragica e invece era solo comica”.

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