Il governo Draghi aveva stabilito una riduzione del valore della Carta del docente a partire dall’anno scolastico 2024/25, ma l’entità del taglio non è stata ancora confermata. Fonti parlano di una riduzione compresa tra 75 e 100 euro, con l’intento di destinare le risorse risparmiate al nuovo sistema di reclutamento del personale.
Il ritardo nell’attivazione della Carta del docente ha generato insoddisfazione tra gli insegnanti, soprattutto in considerazione dell’inizio dell’anno scolastico. Gli educatori devono programmare le attività didattiche e aggiornare le loro competenze, ma molti si chiedono quando potranno disporre dei fondi, che in alcuni casi raggiungono i 1.000 euro, includendo eventuali somme residue dell’anno precedente.
La Carta del docente offre la possibilità di acquistare libri, hardware, software e corsi di formazione presso enti accreditati dal Ministero. È possibile utilizzare il budget anche per biglietti di musei, spettacoli dal vivo ed eventi culturali. Non è obbligatorio spendere l’intero importo in un’unica transazione, ma si può suddividere in più acquisti fino al raggiungimento della cifra massima.
Un sondaggio della “Tecnica della Scuola” ha rilevato che l’87,8% degli oltre 3.000 insegnanti intervistati considera la Carta del docente uno strumento fondamentale per la propria formazione professionale.
Tuttavia, molti educatori hanno segnalato limiti e criticità, come l’utilizzo dei fondi per altri scopi. Il 67,2% degli intervistati ritiene che la Carta debba rimanere invariata, mentre una minoranza preferirebbe vedere i fondi destinati a un aumento degli stipendi.