Home Attualità Cronaca Rispetto e responsabilità: ‘chi rompe paga’ come valore fondamentale nella scuola

Rispetto e responsabilità: ‘chi rompe paga’ come valore fondamentale nella scuola

La scuola deve insegnare responsabilità e rispetto. Il ministro Valditara sottolinea l'importanza di educare al rispetto con la Giornata contro la violenza.

Il ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara

La scuola, secondo il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, non è solo il luogo in cui si acquisiscono nozioni e conoscenze, ma anche uno spazio dove la crescita personale, il rispetto reciproco e la responsabilità devono essere al centro del processo educativo. In occasione della presentazione della Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti del personale scolastico, che si terrà il 15 dicembre, Valditara ha ribadito l’importanza di un’educazione che coinvolga non solo la mente, ma anche le mani e il cuore degli studenti.

La responsabilità individuale come fondamento dell’educazione

Il ministro ha voluto mettere in evidenza l’importanza della responsabilità individuale, richiamando i recenti episodi di violenza e vandalismo che hanno colpito le scuole italiane, come i danni al liceo Virgilio di Roma e l’incendio al Gullace, che ha provocato danni ingenti, pari a circa 2 milioni di euro.

Chi rompe paga“, ha sottolineato Valditara, chiarendo che l’educazione deve insegnare a rispettare le regole e le cose altrui, ma anche a prendersi la responsabilità delle proprie azioni. Questo principio, a parere del ministro, è un aspetto essenziale per formare cittadini consapevoli e rispettosi, che sappiano affrontare la vita adulta con serietà e integrità.

La scuola come luogo di valori fondamentali

Per Valditara, la scuola deve essere anche il luogo dove si insegnano i valori fondamentali della vita, come l’amicizia, la gentilezza, l’educazione e il rispetto per se stessi e per gli altri. Questi valori, ha osservato, sono indispensabili per contrastare i comportamenti negativi che spesso si manifestano tra i giovani, come l’arroganza, la prepotenza e la violenza. La scuola, quindi, diventa un terreno fertile per la crescita di una nuova generazione che sappia vivere in armonia e rispetto, lontano da atteggiamenti di intolleranza e conflitto.

La scuola come centro di crescita e responsabilità

Il ministro ha anche sottolineato l’importanza di rafforzare il legame tra scuola e famiglie. La scuola, infatti, deve essere considerata come una cellula fondamentale per la crescita e la formazione della persona, il luogo dove un giovane si sviluppa in termini non solo cognitivi, ma anche morali e sociali.

Valditara ha ricordato che la scuola “costituzionale” deve mettere al centro la persona, creando un ambiente che favorisca il rispetto universale, al di là di qualsiasi differenza. La Giornata del Rispetto, che il ministro ha definito come la sintesi programmatica di una politica educativa, rappresenta un passo fondamentale verso il ritorno a un’educazione improntata sui valori civili e morali.

La scuola al centro della società: un nuovo inizio

L’invito di Valditara è chiaro: la scuola deve tornare a essere il centro nevralgico di una nuova civiltà. In una società che sembra aver perso il senso dell’educazione e della gentilezza, la scuola rappresenta un faro di speranza. “La scuola deve irradiare una nuova civiltà“, ha detto il ministro, sottolineando come essa possa, attraverso l’educazione, promuovere un futuro più rispettoso e più consapevole.

Il suo messaggio di speranza è forte: le difficoltà esistono, ma solo affrontandole insieme, come sistema educativo e come comunità, sarà possibile superarle. “Insieme ce la possiamo fare per dare fiducia, valori e competenze ai nostri giovani”, ha concluso Valditara, esortando a lavorare per una scuola che non solo insegni, ma che plasmi cittadini migliori.

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