Non tutti i periodi di studio sono riscattabili: le iscrizioni fuori corso e i periodi già coperti da contributi previdenziali (obbligatori o volontari) non sono ammessi. Inoltre, dal 1997 è possibile riscattare più corsi di laurea, ma una volta effettuato il pagamento, non è permessa la rinuncia o la revoca della contribuzione da riscatto.
Per la pensione possono essere riscattati anche i diplomi rilasciati dagli Istituti A.F.A.M. come, per esempio, i nuovi corsi avviati dall’anno accademico 2005-2006 e che portano ai seguenti titoli:
Riscattare il proprio periodo di studi universitari è utile per ottenere una pensione più adeguata, integrando o completando i requisiti minimi di contribuzione richiesti. Senza il riscatto, i periodi di studio non verrebbero considerati nel calcolo della pensione, potenzialmente riducendo l’importo finale.
Il costo del riscatto varia in base al tipo di pensione futura (retributiva o contributiva) e alla durata dei periodi di studio. Per i calcoli basati sul sistema retributivo, si applicano le regole della legge del 1962, tenendo conto di vari fattori come età e salario. Nel sistema contributivo, il costo si determina applicando l’aliquota contributiva vigente, basandosi sul salario degli ultimi 12 mesi precedenti la richiesta.
L’INPS mette a disposizione un tool di simulazione online per stime indicative dell’onere di riscatto, utilizzabile per gestioni previdenziali diverse. Per presentare la domanda, è necessario compilare il modulo online sul sito dell’INPS e procedere al pagamento tramite l’Avviso di pagamento pagoPA, seguendo le istruzioni fornite sul Portale dei Pagamenti dell’INPS.