Riscatto 5 anni contributivi, la guida Inps: chi può richiederlo e come

Riscatto contributivo Inps
Riscatto contributivo Inps

Con la circolare 69 del 29 maggio 2024, l’Inps ha fornito le istruzioni per il riscatto dei periodi non coperti da versamenti contributivi, una misura prevista dall’ultima Legge di Bilancio. Questa opportunità è riservata ai contribuenti che abbiano iniziato a versare contributi dal 1996, rientrando quindi completamente nel sistema contributivo.

Riscatto dei 5 anni contributivi non coperti: le principali novità e le istruzioni fornite dall’Inps

L’Inps specifica che la domanda di riscatto dei periodi non coperti da versamenti contributivi può essere fatta per un massimo di 5 anni, anche non continuativi. Questo periodo è cumulabile con il riscatto previsto dai commi da 1 a 5 dell’art. 20 del decreto-legge 4 del 2019.

Possono beneficiare del riscatto solo i lavoratori che, al 31 dicembre 1995, non avevano anzianità contributiva e non erano titolari di pensione. Questi lavoratori devono essere iscritti a forme pensionistiche obbligatorie a partire dal 1° gennaio 1996.

Il pagamento dei contributi per i periodi di vuoto contributivo deve essere fatto con le aliquote contributive vigenti al momento della presentazione della domanda.

È necessario avere almeno un contributo obbligatorio versato nella gestione pensionistica in cui si esercita la facoltà di riscatto, versato prima della presentazione della domanda.

Riscatto di 5 anni anche non continuativi: i dettagli su periodi e annullamenti

È possibile riscattare un periodo massimo di 5 anni, anche non continuativi. I periodi riscattabili devono essere successivi al 31 dicembre 1995 e precedenti al 1° gennaio 2024, data di entrata in vigore della legge 213 del 2023.

Il periodo oggetto di riscatto deve essere compreso tra l’anno del primo e quello dell’ultimo contributo accreditato, che può essere obbligatorio, figurativo o da riscatto.

Il periodo può essere anche anteriore alla data del primo contributo o successivo a quella dell’ultimo, purché riferito al medesimo anno del contributo iniziale o finale e compreso nell’intervallo temporale dal 1° gennaio 1996 al 31 dicembre 2023.

L’Inps specifica che chi avesse versato contributi prima del 1° gennaio 1996 vedrà annullare d’ufficio il riscatto già effettuato, con restituzione di quanto versato ma senza eventuali maggiorazioni dovute agli interessi.

Chi può fare domanda di riscatto?

La domanda può essere presentata dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2025. L’istanza può essere inviata dall’interessato o dai suoi parenti (entro il secondo grado) previo consenso del soggetto. Il contributo versato per le domande di riscatto presentate in questo periodo è fiscalmente deducibile dal reddito complessivo. Per i lavoratori del settore privato, la domanda può essere presentata anche dal datore di lavoro, e l’onere versato è deducibile dal reddito d’impresa e da lavoro autonomo.

Come fare la domanda?

La domanda può essere presentata tramite diversi canali:

  • Caf e patronati;
  • Contact center dell’Inps (numero verde gratuito 803164 da telefono fisso e numero 06164164 da mobile, con costi differenti in base al proprio piano tariffario);
  • Portale dell’Inps (è necessario essere muniti di Spid, Cns, Cie o Pin Inps. Il percorso è: Home Page > Pensione e Previdenza > Ricongiunzioni e riscatti > Area tematica Portale dei servizi per la gestione della posizione assicurativa > Riscatti).

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