Rinuncia alla proroga di una supplenza: conseguenze sulle GPS e sulle future convocazioni

Le conseguenze della rinuncia alla proroga di una supplenza, come influirà sulle GPS e le future convocazioni per l'anno scolastico successivo.

rinuncia supplenze GPS
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Molti docenti, in particolare quelli con incarichi di supplenza, si trovano a dover prendere decisioni delicate riguardo la proroga del loro contratto. Una delle domande più frequenti riguarda la possibilità di rinunciare alla proroga di una supplenza e le eventuali sanzioni o conseguenze su future assegnazioni, come quelle relative alle Graduatorie Provinciali per le Supplenze (GPS).

La normativa sulle rinunce di supplenza: l’articolo 14 dell’OM 88/2024

Il riferimento normativo per la gestione delle rinunce alle supplenze è l’art.14 dell’Ordinanza Ministeriale 88 del 16 maggio 2024. Questo articolo stabilisce le regole che i docenti devono seguire nel caso in cui decidano di non accettare una proposta di proroga del contratto di supplenza.

In particolare, il comma 3 dell’articolo chiarisce che il docente in servizio con una supplenza conferita attraverso le graduatorie di istituto ha la possibilità di lasciare il contratto in corso per accettare una nuova supplenza con termine al 31 agosto o al 30 giugno.

Tuttavia, il docente non è obbligato a esercitare questa facoltà. Se decide di rimanere nell’incarico, non incorrerà in alcuna penalizzazione. Questo significa che chiunque decida di non prorogare la supplenza per un periodo inferiore non subirà sanzioni relative alla sua carriera, né per l’anno scolastico in corso né per quelli successivi.

Conseguenze della rinuncia alla proroga di una supplenza

Se un docente rinuncia alla proroga della supplenza, la normativa prevede alcune conseguenze specifiche. Secondo il comma 2 dell’art.14, la rinuncia alla proposta contrattuale o alla sua proroga su posto comune non comporta una sanzione definitiva nelle graduatorie.

Tuttavia, la rinuncia comporta la perdita della possibilità di ottenere ulteriori supplenze, esclusivamente per l’anno scolastico successivo (2024/2025) dalla stessa graduatoria di istituto per la classe di concorso da cui è stata rinunciata la supplenza. In pratica, il docente non verrà convocato per altre supplenze relative alla stessa posizione nella graduatoria.

Questo vale solo per chi rinuncia a una proposta di proroga o conferma senza aver già accettato un altro incarico di supplenza. La rinuncia non ha effetti sulle graduatorie per altre classi di concorso o per il sostegno, a meno che non si tratti di una rinuncia a un incarico su posto di sostegno per un docente specializzato. In quest’ultimo caso, la perdita delle convocazioni riguarderà tutte le tipologie di posto nella stessa graduatoria di istituto, non solo il sostegno.

La rinuncia alla proroga non cancella il docente dalle GPS

Un altro aspetto importante da chiarire è che rinunciare alla proroga di una supplenza non comporta l’esclusione dalle Graduatorie Provinciali per le Supplenze (GPS). Le GPS sono uno strumento fondamentale per le assunzioni e le supplenze nel sistema scolastico italiano.

In altre parole, anche dopo una rinuncia alla proroga, il docente rimane inserito nella GPS e potrà essere convocato per nuove supplenze, a meno che non abbia deciso di rinunciare a una proposta già accettata o non risponda nei termini stabiliti.

La rinuncia alla proroga di una supplenza non implica quindi la cancellazione dalle GPS, ma solo l’impossibilità di ottenere incarichi nella stessa classe di concorso o per il sostegno nell’anno scolastico successivo.

Per evitare problematiche future, è importante che i docenti si informino bene sulla normativa in vigore e agiscano con consapevolezza. La rinuncia può essere una scelta legittima, ma è sempre utile comprendere le eventuali ripercussioni sulle opportunità future di lavoro. Inoltre, per chi è iscritto in diverse graduatorie, sarà possibile continuare a ricevere convocazioni per altre supplenze nelle classi di concorso in cui si è iscritti.

Le implicazioni per chi rinuncia alla proroga su posto comune

Quando un docente rinuncia alla proroga di una supplenza su posto comune, le implicazioni si concentrano principalmente sull’anno scolastico successivo. Nonostante la rinuncia, la carriera del docente non subisce danni a lungo termine. Le conseguenze si limitano alla perdita di supplenze dalla stessa graduatoria per l’anno scolastico successivo. Non esistono penalizzazioni che impediscano future assunzioni o incarichi in altre scuole o per altri posti di diverso tipo. L’unico vincolo riguarda l’anno immediatamente successivo alla rinuncia.

Pertanto, i docenti non devono temere di perdere definitivamente la possibilità di ricevere altre convocazioni dalle GPS a causa di una rinuncia. Le supplenze verranno comunque assegnate in base alle graduatorie e, in caso di rinuncia, il docente avrà la possibilità di essere convocato per altre supplenze nei successivi anni scolastici.

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