Rinnovo contrattuale PA: aumenti per le funzioni centrali in arrivo nel 2025

Rinnovo contratto PA: aumenti stipendiali per il 2025 in discussione tra ARAN e sindacati. Ecco quali potrebbero essere gli incrementi e le posizioni sindacali.

pubblica amministrazione
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Il rinnovo del contratto per le Funzioni centrali della Pubblica Amministrazione prosegue con intensi negoziati tra ARAN e i sindacati. L’ultima bozza dell’accordo prevede incrementi retributivi significativi per i dipendenti di Ministeri, agenzie fiscali, INPS, INAIL e altri Enti non economici. Gli aumenti salariali mirano a migliorare le condizioni economiche dei lavoratori pubblici, con particolare attenzione all’adeguamento rispetto all’inflazione accumulata tra il 2022 e il 2024.

Dettagli degli aumenti stipendiali per il 2025

La nuova bozza dell’accordo prevede incrementi tabellari, finanziati attingendo dalle risorse destinate al salario accessorio. I funzionari della Pubblica Amministrazione vedranno un aumento medio di circa 155 euro al mese. Gli assistenti riceveranno un incremento di 127 euro, mentre gli operatori beneficeranno di un aumento di 121,4 euro. Per i professionisti delle alte professionalità, il miglioramento retributivo raggiungerà i 193 euro, in linea con le precedenti proposte.

Questi aumenti, pari a un incremento complessivo del 5,78%, si pongono come un primo passo verso il recupero del potere d’acquisto perso a causa dell’inflazione nel triennio di riferimento. Tuttavia, la discussione resta aperta, con ARAN che punta a definire accordi che soddisfino le esigenze di tutte le categorie coinvolte.

Sindacati divisi sugli aumenti proposti

Nonostante gli sforzi dell’ARAN, i sindacati mantengono posizioni critiche riguardo alla sufficienza degli aumenti. FP-CGIL e UILP evidenziano che i nuovi incrementi consentono di recuperare solo un terzo del potere d’acquisto perso. L‘inflazione accumulata tra il 2022 e il 2024 ha raggiunto il 17%, ben al di sopra del 5,78% previsto dal rinnovo contrattuale.

Secondo le stime sindacali, la proposta attuale non riesce a colmare il gap economico creatosi nel corso degli ultimi anni. Le organizzazioni sindacali chiedono quindi ulteriori interventi per garantire una maggiore tutela del potere d’acquisto delle retribuzioni, considerando che l’attuale proposta risulta insufficiente per contrastare l’effetto dell’inflazione.

Prospettive future e ulteriori negoziati

Con l’accordo ancora in fase di discussione, ARAN e sindacati proseguiranno i negoziati per trovare soluzioni più equilibrate. I prossimi incontri potrebbero portare a ulteriori aggiustamenti, tenendo conto delle richieste sindacali e delle risorse disponibili. L’obiettivo rimane quello di garantire un contratto equo che rifletta le esigenze di tutti i lavoratori della Pubblica Amministrazione, con particolare attenzione alla sostenibilità economica e al mantenimento del potere d’acquisto.

La strada verso un accordo definitivo appare ancora lunga, ma entrambe le parti sembrano determinate a raggiungere un compromesso che possa soddisfare le aspettative sia dei lavoratori che dell’amministrazione. Gli aggiornamenti sulle trattative continueranno a essere fondamentali per capire l’evoluzione del rinnovo contrattuale e il futuro delle retribuzioni nella Pubblica Amministrazione.

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