Questo approccio garantirebbe che le risorse siano da supporto efficace agli insegnanti che operano in ambienti particolarmente difficili, migliorando così la qualità dell’istruzione per tutti gli studenti.
In relazione alle nuove figure professionali, come tutor e orientatore, i sindacati hanno ribadito la necessità di una contrattazione integrativa nazionale per definirne le modalità di reclutamento e retribuzione. Essi si oppongono alla volontà del MiM di procedere per decreto, sostenendo che una contrattazione integrativa consentirebbe una gestione più equa e trasparente delle nuove posizioni, assicurando che le risorse umane siano utilizzate nel miglior modo possibile per supportare gli studenti.
Il Ministero ha comunicato la disponibilità di ulteriori risorse pari a circa 27 milioni di euro, le quali saranno oggetto di contrattazione una volta certificate dagli organi di controllo. I sindacati, dal canto loro, hanno proposto di utilizzare tali risorse per erogare un compenso una tantum al personale ATA a partire dal 2 maggio 2024, data di entrata in vigore del nuovo ordinamento professionale.
La trattativa continuerà la prossima settimana. Il Ministero ha invitato le sigle sindacali a presentare alcune proposte dettagliate utili a migliorare il nuovo Contratto Integrativo.