La riforma è stata anche criticata per la sua “povertà culturale” e la lontananza dalle necessità di sviluppo economico che richiedono un’istruzione di livello superiore. Fracassi sottolinea la distanza di questa riforma dalle sfide globali attuali e critica la direzione verso cui sembra portare il sistema educativo, in particolare con riferimento alla proposta di una scuola regionale nell’ambito dell’autonomia differenziata.
La scarsa adesione alle fasi sperimentali anticipata dalle scuole, spesso sotto pressioni inappropriate, e la bocciatura da parte del Consiglio superiore della Pubblica Istruzione mostrano un’ampia resistenza verso la riforma. La FLC CGIL, secondo Fracassi, continuerà a opporsi a un provvedimento ritenuto dannoso per l’istruzione pubblica e ingiusto per gli studenti italiani, in attesa delle prossime discussioni alla Camera.
La riforma Valditara solleva quindi importanti questioni sul futuro dell’istruzione in Italia, con un forte dibattito su privatizzazione, qualità dell’insegnamento e equità nel sistema educativo