Dura presa di posizione di Marcello Pacifico contro la riforma PNRR. Per il Segretario Nazionale Anief la riforma sulla formazione e sul reclutamento contenuta nell’emendamento approvato in prima e settima commissione del Senato va assolutamente bocciata.
Riforma PNRR: decisioni su contrattazione e precariato assolutamente ‘bocciati’
Secondo Marcello Pacifico le modifiche approvate oggi al DL 36 dalle commissioni prima e settima del Senato a proposito della formazione e del reclutamento, sono di fatto ‘bocciate’. In particolare, spiega Pacifico, che alcune considerazioni evidenziano che la tanto attesa contrattazione non farà altro che decidere esclusivamente i criteri sulla formazione iniziale obbligatoria e incentivata. Null’altro.
In attesa della fase transitoria, prosegue il Segretario Anief, ‘il Comitato di valutazione si avverrà di un dirigente tecnico e scolastico esterno’. Secondo alcuni calcoli riguardanti le ore in più lavorate, in totale le stesse andranno dalle 15 alle 30 ore aggiuntive, da spalmarsi nell’arco del triennio.
Superato questo primo step (qualcuno parla di prima corsa ad ostacoli), il docente dovrà sostenere una valutazione che “concorre a percepire un assegno una tantum dal fondo di istituto variabile dal 10 al 20 % dello stipendio su diverse materie”. Forti critiche e tante perplessità anche per la proroga fino al 2025 dell’assunzione del personale docente precario da Gps.
Marcello Pacifico: mancanza di trasparenza e tagli procrastinati al 2024 sulla carta docente
Le critiche di Marcello Pacifico sui contenuti del testo emendato sono spiegate attraverso le sue spinose dichiarazioni, le quali bocciano in toto le scelte perpetrate dai componenti delle suddette commissioni in Senato, preposte alla disamina del provvedimento approvato.
Pacifico ritiene deprecabile la riforma in quanto “deroga alla contrattazione la gestione del salario accessorio in fase transitoria, lasciando ai valutatori l’onere di decidere anche i criteri di valutazione senza trasparenza”.
Non solo, ma – ribadisce Pacifico – la riforma appena approvata “esclude i precari recentemente inseriti, di diritto, all’accesso della carta dei docenti, dal criterio di giustizia europea, come pure il personale amministrativo ed educativo”. Tutto ciò perché questa decisione prevede di fatto ulteriori tagli procrastinati alle ricorse della carta del docente da 500 euro annuali, visto che la stessa sarà valida solo fino al 2024.
“Per noi è inevitabile – conclude il Segretario Nazionale Anief – che le soluzioni del decreto, entro fine mese destinate a diventare legge, genereranno un forte contenzioso, a livello sia nazionale che europeo”.
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