Mancano ancora pochi mesi per la chiusura definitiva di Quota 100 e già si parla di una nuova riforma delle pensioni. Sono solo indiscrezioni ma un editoriale economico de ‘Il Corriere della Sera‘ parla di alcune opzioni su questo argomento che interessa un’ampia platea di lavoratori.
A breve finiscono gli effetti di ‘Quota 100’ e già si parla di nuova riforma delle pensioni con altre forme di ‘anticipo pensionistico’
L’anticipo pensionistico denominato appunto Quota 100 è stato introdotto nel 2019 e finirà di essere in vigore il prossimo 31 dicembre 2021.
Già sono sotto la lente di ingrandimento del governo e degli economisti altre opzioni per sopperire alla Quota 100 che dovrebbero comporre le misure che costituiranno la nuova legge di bilancio 2022.
Prima tra queste un’auspicabile allargamento della platea dell’Ape sociale, con la possibilità di permettere di andare in anticipo in pensione ai lavoratori che abbiano già compiuto 63 anni di età.
La Lega di Salvini e quasi tutti i sindacati premono affinché questa soluzione sia approvata al più presto, prima che ‘ritorni’ in auge la famosa e tanto odiata Riforma Fornero che, ricordiamolo, prevede un’età di pensionamento pari a 67 anni.
La possibilità dell’Ape social pare essere la preferita da tutti, ovviamente molti premono su questa forma di anticipo pensionistico a condizione che ci siano anche delle nuove forme di flessibilità.
Esiste allo studio anche un’altra possibilità, molto gettonata tra l’altro, rappresentata dalla cosiddetta «Quota 41». In questo caso l’anticipo sarà garantito solo ed esclusivamente al raggiungimento del quarantunesimo anno di contribuzione del lavoratore, non considerando in toto la sua età anagrafica.
Un’ulteriore possibilità di anticipo pensionistico potrebbe riguardare i cosiddetti ‘pensionamenti anticipati‘ con età anagrafica pari a 62 o 63 anni.
Il problema maggiore? I costi
Le opzioni sono tante, tuttavia il maggiore problema è rappresentato dalla copertura dei costi, visto che le coperture finanziarie per questo argomento potrebbero di fatto condizionare gli aiuti economici dell’Europa.
A breve sapremo dunque cosa avrà deciso il governo sulle varie ipotesi ventilate nei paragrafi precedenti. Resta il fatto che in autunno (Novembre) il Parlamento discuterà la nuova bozza della legge di bilancio 2022. Solo in quel momento infatti potremmo conoscere le sorti dei lavoratori in procinto di uscire dal mondo del lavoro.
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