Riforma delle pensioni: Cnel studia la flessibilità in uscita senza quote

riforma pensioni
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Il Cnel (Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro) sta studiando una nuova riforma delle pensioni. Nella coalizione di governo, Forza Italia ha superato Salvini, riducendo il peso della Lega. Al posto di Quota 41, dunque, potrebbe arrivare un sistema con flessibilità in uscita, ma senza quote. Vediamo tutto nel dettaglio.

Il Cnel di Brunetta presenta un nuovo schema previdenziale: più flessibile e con meno quote

Il 16 giugno 2024, Mauro Di Gregorio, giornalista politico-economico, ha riportato che il Cnel di Brunetta sta lavorando sul dossier pensioni in vista della riforma Meloni.

Il governo continua a sviluppare mini-riforme pensionistiche per creare deroghe alla Legge Fornero. Le possibilità sono limitate a causa delle scarse risorse statali. Inoltre, nel voto europeo dell’8 e 9 giugno, la Lega è stata superata da Forza Italia.

La Lega insiste su quota 41, ma le risorse statali e i nuovi equilibri politici impongono restrizioni

La Lega spinge per Quota 41, che permette di andare in pensione con 41 anni di contributi, indipendentemente dall’età anagrafica. Questa opzione è pensata per chi ha iniziato a lavorare molto giovane e svolge lavori fisici, trovandosi esausto intorno ai 60 anni.

Tuttavia, la Lega è ora il terzo partito della coalizione e il quinto in Italia, tallonato da Alleanza Verdi e Sinistra. Di conseguenza, il suo campo d’azione si riduce notevolmente.

Previsioni di spesa della riforma delle pensioni in aumento: sfide e prospettive per il governo Meloni

Il Cnel, presenterà entro luglio un documento preliminare, seguito da una proposta di legge per la revisione del sistema previdenziale. Tra le ipotesi c’è il ritorno allo schema della legge Dini, che prevede una flessibilità in uscita tra i 64 e i 72 anni, eliminando il sistema delle Quote sostenuto da Salvini.

L’età per la pensione di vecchiaia salirebbe a 67 anni con 25 anni di contributi o un importo di pensione pari a 1,5 volte l’assegno sociale. Attualmente, il sistema prevede 67 anni e 20 anni di contributi. La riforma Cnel introduce 9 scaglioni d’età per la pensione: più tardi si lascia il lavoro, maggiore è l’assegno.

Prima di pubblicare il dossier previsto per luglio, il Cnel deve definire quattro documenti sulle casse dei liberi professionisti, previdenza complementare, previdenza obbligatoria e contribuzione.

Secondo il Documento di economia e finanza, la spesa previdenziale in Italia supererà i 337 miliardi di euro entro la fine del 2024, con un aumento del 5,8% rispetto al 2023. Nei prossimi tre anni, fino al 2027, si prevede un tasso di crescita medio annuo del 2,9%.

Pertanto, il governo Meloni affronta una strada in salita sul fronte previdenziale.

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