I contribuenti con redditi tra 75.000 e 100.000 euro applicano questi coefficienti al tetto massimo di detrazione di 14.000 euro. Chi supera i 100.000 euro applica invece i coefficienti a un tetto massimo di 8.000 euro.
Esempi pratici di calcolo dei limiti di detrazione:
La riforma chiarisce che alcune voci non concorrono al calcolo del nuovo tetto. Le detrazioni fiscali sanitarie, i mutui contratti entro il 2024 e le spese per interventi edilizi completati entro il 31 dicembre 2024 restano integralmente detraibili secondo le regole attuali. La prima casa non contribuisce a calcolare il reddito ai fini delle nuove soglie.
Non è stata prorogata la franchigia da 260 euro per chi guadagna più di 50.000 euro, che nel 2024 rappresentava un vantaggio per chi superava questa soglia.
La riforma 2025 impone una stretta significativa sulle detrazioni fiscali per i familiari a carico. I figli potranno rientrare come carico fiscale solo fino ai 30 anni; fino ai 21 anni, si applica invece l’Assegno Unico e non le detrazioni fiscali. Gli altri familiari a carico, come genitori e nonni, potranno ottenere una detrazione di 750 euro solo se conviventi. Questo cambiamento impone quindi una verifica rigorosa dell’età dei figli e della convivenza per poter accedere ai benefici.
Questa restrizione punta a limitare l’uso delle detrazioni per figli adulti che potrebbero non vivere più stabilmente nella stessa abitazione del contribuente, riducendo quindi l’importo complessivo delle agevolazioni fiscali per le famiglie.
Dal 2025, il Superbonus scende al 65% e si potrà applicare solo per interventi condominiali approvati con delibera entro il 15 ottobre 2024 e che abbiano già ottenuto il titolo edilizio. Per le spese sostenute nel 2023, il contribuente potrà ripartire la spesa su dieci anni anziché sui classici cinque.
Anche le detrazioni per ristrutturazioni e riqualificazioni energetiche, note come Ecobonus, subiscono una riduzione graduale: l’aliquota scende al 36% nel 2025 e al 30% negli anni successivi fino al 2027. Le abitazioni principali potranno comunque usufruire di una percentuale più alta, con una detrazione al 50% nel 2025 e al 36% nel biennio 2026-2027. I limiti di spesa rimangono invariati, quindi per le ristrutturazioni il massimo importo detraibile resta di 96.000 euro.
Questa modifica si traduce in un taglio lineare degli incentivi fiscali per i contribuenti con redditi medio-alti, che prima beneficiavano di sgravi considerevoli per ristrutturazioni e interventi di miglioramento energetico.
La riforma delle detrazioni fiscali prevista dalla Legge di Bilancio 2025 modifica l’approccio alle agevolazioni IRPEF, incentivando i nuclei familiari con redditi più bassi e limitando i benefici per chi supera le soglie di 75.000 e 100.000 euro di reddito annuo. I nuclei familiari con figli a carico, o con persone disabili, vedono un trattamento leggermente più favorevole. Tuttavia, per chi si colloca nella fascia di reddito più alta, i vantaggi fiscali diminuiscono in modo netto rispetto al passato.
Le nuove normative sulle detrazioni per familiari a carico e sulle agevolazioni edilizie penalizzano le famiglie e i contribuenti con immobili che necessitano di interventi di ristrutturazione e riqualificazione.