Al termine del convegno, diverse realtà associative, tra cui Aimc, Cidi, RdS, UdS e Coordinamento Genitori Democratici, hanno firmato una dichiarazione di intenti per contrastare l’attuale direzione della riforma. Il documento difende i principi costituzionali di libertà di insegnamento e diritto all’istruzione, sottolineando la necessità di un coinvolgimento attivo di tutti i soggetti scolastici nelle decisioni. Il testo propone una scuola fondata sulla partecipazione collegiale, con una dirigenza scolastica non aziendalistica, una docenza libera da burocrazia e un personale ATA integrato nel percorso educativo.
I firmatari della dichiarazione avvertono che qualsiasi riforma della scuola imposta senza il coinvolgimento della comunità scolastica è destinata a fallire. Il sistema educativo non può trasformarsi in una struttura gerarchica e burocratizzata, ma deve mantenere la sua vocazione democratica e partecipativa. Sindacati e associazioni chiedono quindi un dialogo aperto per garantire che la riforma degli organi collegiali non diventi un passo indietro per la scuola italiana.