La riforma prevede un ampio piano di aggiornamento per i docenti degli istituti tecnici. Le attività formative si concentreranno sull’adozione di modalità didattiche innovative e laboratoriali, in linea con le peculiarità territoriali. Inoltre, verranno promossi accordi tra scuole, imprese e università per ottimizzare risorse professionali, logistiche e strumentali, valorizzando poli tecnico-professionali e patti educativi di comunità.
Per sostenere la creazione dello spazio europeo dell’istruzione, la riforma incoraggia i processi di internazionalizzazione degli istituti tecnici e professionali. Sono previste collaborazioni con partner stranieri per favorire la mobilità e lo scambio di competenze. Infine, i CPIA (Centri Provinciali per l’Istruzione degli Adulti) potranno erogare corsi in caso di carenze nei servizi scolastici tradizionali, garantendo un’offerta formativa adeguata alle richieste territoriali.
Con queste misure, il sistema degli istituti tecnici si prepara a diventare il motore di una nuova stagione di crescita economica e giustizia sociale, rafforzando il legame tra scuola, lavoro e innovazione.