Un altro aspetto critico riguarda la tutela delle altre professioni sanitarie, come l’infermieristica. I rettori temono che la riforma possa ridurre ulteriormente il numero di candidati in settori già in sofferenza, favorendo esclusivamente l’accesso a medicina.
Nonostante le preoccupazioni espresse dai rettori, la ministra dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, continua a sostenere che questo è il “momento dei sì”. In un intervento a TgCom24, la ministra ha sottolineato che la riforma deve essere supportata dalla buona volontà di tutti, e chi si oppone rischia di “chiudere le porte” a un’istituzione che dovrebbe essere inclusiva. Bernini invita a vedere la riforma come un’opportunità di crescita e innovazione per il sistema universitario.
I rettori delle università italiane chiedono maggiori garanzie finanziarie e risorse adeguate per evitare che la riforma abbia un impatto negativo sia sulla qualità della formazione sia sull’equilibrio delle professioni sanitarie. Allo stesso tempo, il governo, attraverso la ministra Bernini, spinge per una visione positiva e collaborativa della riforma, invitando tutte le parti coinvolte a lavorare insieme per garantire il successo del nuovo sistema di accesso a medicina.