In una nota ufficiale, il Ministero ha confermato che lo studente sta seguendo un positivo percorso di recupero e ha esortato tutte le scuole e le aziende a rispettare rigorosamente le normative di sicurezza, per evitare che simili incidenti possano ripetersi.
L’incidente ha suscitato forti reazioni da parte degli studenti, che hanno criticato duramente il sistema dell’alternanza scuola-lavoro. Bianca Piergentili, coordinatrice della Rete degli Studenti Medi del Lazio, ha denunciato l’inaccettabile sfruttamento degli studenti, definendo l’incidente l’ennesimo caso di incidenti legati al Programma di Alternanza Scuola-Lavoro (PCTO). «Non possiamo più tollerare che studenti minorenni vengano messi in situazioni di pericolo senza tutele», ha affermato Piergentili, chiedendo l’immediata abolizione del sistema.
Anche Paolo Notarnicola, Coordinatore nazionale della Rete degli Studenti Medi, ha espresso la sua indignazione: «Questa ennesima tragedia ci dimostra che il sistema non funziona e che i ragazzi non dovrebbero rischiare la loro sicurezza mentre dovrebbero essere a scuola». Gli studenti chiedono che la scuola non consenta più attività che li espongano a rischi inutili, ribadendo la necessità di garantire diritti e sicurezza.
Le polemiche sollevate dal caso potrebbero portare a una revisione del sistema dell’alternanza scuola-lavoro, soprattutto alla luce delle nuove norme che dovrebbero garantire maggiori protezioni per gli studenti. Il Ministero dell’Istruzione, che ha avviato un’indagine, non ha ancora preso una posizione definitiva sulla questione, ma è probabile che le conclusioni delle indagini influenzino le politiche future. Nel frattempo, si attende che le autorità competenti facciano luce sull’incidente e che le scuole adottino misure sempre più severe per garantire la sicurezza degli studenti in ogni tipo di attività formativa.