Del problema e delle conseguenze che potrebbero verificarsi durante il ritorno a scuola ne fa cenno un articolo pubblicato quest’oggi da Orizzontescuola, tratto dalle statistiche pubblicate sul “il Fatto Quotidiano“. All’interno del pezzo del quotidiano nazionale di Travaglio a quanto pare vengono illustrate sapientemente alcune statistiche sull’età media dei dipendenti pubblici che rientrerebbero a pieno titolo tra il personale fragile (età e patologie).
Dai dati riportati nell’articolo in questione risulterebbe appunto che il 40% del personale scolastico, suddiviso indistintamente tra insegnanti/docenti e amministrativi/collaboratori potrebbe essere contagiato dal Covid-19. Questi soggetti infatti rientrano, per l’età anagrafica e per le patologie possedute, tra coloro i quali possono essere considerati a rischio fragilità.
Ovviamente, il rischio che potrebbe corrersi, visto la vigenza dello stato di emergenza prorogata fino al 15 ottobre, sarebbe quello di una mole di insegnanti e unità lavorative di personale ATA assenti per malattia. Basterebbe appunto presentare un certificato medico che attesti il loro stato di salute precario e in automatico si rientrerebbe tra i cosiddetti lavoratori ‘fragili’.
Per ovviare a questo inconveniente un documento dell’INAIL diramato in queste ore alle strutture territoriali ipotizza di valutare la condizione di “inidoneità temporanea o limitazioni dell’idoneità” di questi lavoratori.