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Rientro a Scuola, la rabbia dei Presidi: “Senza aule e senza banchi non si riparte”

Una lunga intervista di Antonello Giannelli, presidente dell'ANP, mette in luce i reali problemi dei Presidi per il rientro a scuola in sicurezza

Grido di allarme dei Presidi per il rientro a scuola. Secondo la stima di Antonello Giannelli, Presidente di ANP (il sindacato dei Dirigenti Scolastici), sarebbero circa 700 mila gli studenti italiani che rischierebbero di rimanere senza banchi, e soprattutto senza aule. L’allarme è stato lanciato ieri, in tarda serata, dalle pagine della rivista telematica Open del direttore Mentana.

Giannelli: Mancano gli spazi, non potremmo accogliere gli studenti!

Rientro a Scuola? Una corsa contro il tempo!

Forti perplessità di Giannelli sulla tempistica della fornitura degli arredi. Ecco cosa dichiara: “I banchi arriveranno il 12 settembre, se fosse così non possiamo mica farli stare in piedi o chiedere loro di sedersi per terra”.

E’ una corsa contro il tempo, spiega Giannelli; molti suoi colleghi infatti non sarebbero oggi in grado di porre rimedio sull’eventualità di fronteggiare situazioni critiche che potrebbero verificarsi sul fronte sanitario. Insomma, la maggior parte dei Presidi brancolano nel buio, nonostante le innumerevoli dichiarazioni politiche di questi giorni volte a rassicurare l’opinione pubblica circa la ripartenza in totale sicurezza.

La mancanza di spazi è il vero problema per un rientro a scuola in sicurezza

Il vero problema – sostiene il Presidente dell’ANP – consiste nel reperire aule. Sul versante arredi Giannelli dichiara stizzito: “Adesso apprendiamo che i banchi dovranno essere consegnati alle scuole tra l’8 e il 12 settembre. Se fosse davvero così, potremmo anche riuscirci. Altrimenti, se dovessero arrivare dopo, certamente non potremmo accogliere gli studenti. Non possiamo mica farli stare in piedi o chiedere loro di sedersi per terra”.

Il problema maggiore e di cui nessuno parla sta nella mancanza di spazi: “Non ci sono aule per tutti” dichiara Giannelli su Open. E prosegue: “In 7-800mila studenti rischiano di non avere nemmeno un’aula in cui stare a causa delle norme di distanziamento sociale. Mi preoccupa, dunque, la mancanza di spazi. Dove mettiamo i nostri alunni?. Forse bisognava muoversi prima, ora è tardi. Arcuri ad esempio poteva essere nominato prima” aggiunge.

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