Gli organi di controllo dovranno assicurarsi che le amministrazioni adottino queste disposizioni senza errore, monitorando costantemente il rispetto delle scadenze.
La circolare specifica alcuni casi che non rientrano nelle transazioni commerciali, e quindi non sono soggetti alle limitazioni di tempo per il pagamento. In particolare, vengono esclusi:
Queste esclusioni mirano a chiarire che, in alcuni contesti specifici, le regole sui pagamenti rapidi non si applicano, permettendo una gestione diversa in base alla natura del debito.
Uno degli aspetti cruciali della circolare riguarda la definizione dei tempi di pagamento. Le Pubbliche Amministrazioni non devono superare i 60 giorni per il pagamento delle fatture in transazioni commerciali. Qualora un termine superiore venisse fissato, risulterebbe illegittimo, in quanto in contrasto con le normative vigenti.
Inoltre, la scadenza deve essere calcolata contando tutti i giorni di calendario, senza escludere i giorni festivi o non lavorativi. Questo principio rende necessario un calcolo preciso, che non lascia spazio a interpretazioni errate.
La circolare richiama anche l’attenzione sulle situazioni in cui le Pubbliche Amministrazioni fissano un termine di pagamento inferiore ai 30 giorni. In questi casi, bisogna prestare molta attenzione, poiché un pagamento che avviene successivamente potrebbe compromettere il rispetto delle scadenze legali. L’amministrazione deve sempre rispettare le tempistiche stabilite, anche in circostanze in cui si fissano scadenze più brevi per motivi operativi.
Con queste linee guida, le Pubbliche Amministrazioni sono chiamate ad un maggiore rigore nell’applicazione delle normative sui pagamenti, rafforzando così la fiducia nei processi amministrativi e migliorando la gestione dei flussi finanziari.