Il 8 novembre 2024, la Ragioneria Generale dello Stato (MEF) ha diffuso una circolare importante, la n. 36, destinata a tutte le Pubbliche Amministrazioni. Questa circolare fornisce linee guida precise in merito alla riduzione dei tempi di pagamento da parte delle pubbliche amministrazioni, una delle riforme abilitanti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
La riforma n. 1.11, che si occupa proprio di questa tematica, ha l’obiettivo di ottimizzare la gestione dei pagamenti da parte delle istituzioni pubbliche e delle autorità sanitarie.
Fatture di natura commerciale: cosa devono considerare le Pubbliche Amministrazioni
La circolare fornisce dettagli fondamentali riguardo all’identificazione delle fatture di natura commerciale. Le Pubbliche Amministrazioni devono applicare correttamente quanto previsto dall’articolo 4, comma 4, del decreto legislativo 9 ottobre 2002, n. 231. Questo implica una gestione più rigorosa dei tempi di pagamento per evitare il rischio di ritardi che potrebbero compromettere la regolarità contabile e amministrativa.
Gli organi di controllo dovranno assicurarsi che le amministrazioni adottino queste disposizioni senza errore, monitorando costantemente il rispetto delle scadenze.
Esclusioni dalle transazioni commerciali
La circolare specifica alcuni casi che non rientrano nelle transazioni commerciali, e quindi non sono soggetti alle limitazioni di tempo per il pagamento. In particolare, vengono esclusi:
- I debiti derivanti da procedure concorsuali, comprese quelle finalizzate alla ristrutturazione del debito.
- I pagamenti effettuati come risarcimento danno, anche quelli corrisposti tramite assicurazioni.
Queste esclusioni mirano a chiarire che, in alcuni contesti specifici, le regole sui pagamenti rapidi non si applicano, permettendo una gestione diversa in base alla natura del debito.
Tempi di pagamento: termini e modalità di calcolo
Uno degli aspetti cruciali della circolare riguarda la definizione dei tempi di pagamento. Le Pubbliche Amministrazioni non devono superare i 60 giorni per il pagamento delle fatture in transazioni commerciali. Qualora un termine superiore venisse fissato, risulterebbe illegittimo, in quanto in contrasto con le normative vigenti.
Inoltre, la scadenza deve essere calcolata contando tutti i giorni di calendario, senza escludere i giorni festivi o non lavorativi. Questo principio rende necessario un calcolo preciso, che non lascia spazio a interpretazioni errate.
Quando il pagamento avviene prima dei 30 giorni: attenzione alla regolarità
La circolare richiama anche l’attenzione sulle situazioni in cui le Pubbliche Amministrazioni fissano un termine di pagamento inferiore ai 30 giorni. In questi casi, bisogna prestare molta attenzione, poiché un pagamento che avviene successivamente potrebbe compromettere il rispetto delle scadenze legali. L’amministrazione deve sempre rispettare le tempistiche stabilite, anche in circostanze in cui si fissano scadenze più brevi per motivi operativi.
Con queste linee guida, le Pubbliche Amministrazioni sono chiamate ad un maggiore rigore nell’applicazione delle normative sui pagamenti, rafforzando così la fiducia nei processi amministrativi e migliorando la gestione dei flussi finanziari.
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