Questa precisazione ha suscitato ulteriori dubbi tra i dirigenti scolastici e le organizzazioni sindacali, poiché sembra contraddire le indicazioni precedentemente fornite dal Ministero, che aveva sottolineato l’obbligatorietà di tali incarichi, arrivando persino a ventilare l’ipotesi di commissariamento per le scuole inadempienti.
Paola Serafin, segretaria nazionale e coordinatrice DS di Cisl Scuola, ha espresso la posizione del sindacato: “È un modo strano di declinare la nozione di obbligatorietà, tanto richiamata nei mesi precedenti con toni perentori, e ora, alla prova dei fatti, rivelatasi un concetto assai dubbio e fumoso. Ricordiamo infatti come lo stesso art. 19 del richiamato CCNL preveda che, per ogni altro incarico previsto come obbligatorio dalla normativa vigente, in deroga a quanto stabilito dall’art. 24, comma 3, del D.lgs. n. 165/2001, ‘i compensi relativi, in quanto gli incarichi sono di natura obbligatoria e non declinabili, sono integralmente e direttamente percepiti dal dirigente'”.
Serafin sottolinea che, secondo quanto lasciato intendere nei mesi scorsi, gli incarichi relativi al PNRR avrebbero dovuto ricadere in questa tipologia di incarichi obbligatori, con conseguente diritto dei dirigenti a percepire integralmente i compensi previsti. “Che l’intenzione fosse quella di sottrarre il 20% era intuibile anche dal fatto che alcuni Uffici Scolastici Regionali ne avevano esplicitamente richiesto il versamento; era del tutto inaccettabile l’idea che alcuni dirigenti versassero e altri no, alimentando un fondo che comunque viene ripartito a livello nazionale tra tutti i dirigenti. Questa disparità di trattamento non è accettabile”.
La Cisl Scuola chiede al Ministro dell’Istruzione e del Merito un intervento diretto per risolvere la situazione attraverso una modifica normativa. “I nodi vengono infine al pettine e dimostrano ancora una volta la scarsa attenzione verso i dirigenti scolastici, mentre manca totalmente un riconoscimento dell’immane impegno assunto dalle scuole e dell’intensità dell’azione compiuta per attuare i progetti del PNRR“, afferma Serafin.
Il sindacato deplora le modalità utilizzate dal Ministero, evidenziando come la risposta alle richieste di chiarimento sia giunta solo a progetti ormai avviati e con i dirigenti scolastici già impegnati nell’attuazione degli incarichi. “Non solo non abbiamo sentito parole di apprezzamento e ringraziamento, ma neppure si è voluto risolvere il problema per via legislativa, tanto più che non vi è alcun danno per l’erario, considerando che il 20% trattenuto ritornerà nel fondo e sarà ripartito tra gli stessi dirigenti”.
Nel frattempo, la Cisl Scuola chiede che la nota della Direzione Generale per le Risorse Umane e Finanziarie sia ritirata, in attesa di una soluzione normativa che riconosca pienamente il lavoro svolto dai dirigenti scolastici nell’ambito dei progetti PNRR. “Chiediamo al Ministro di impegnarsi direttamente per l’introduzione di una modifica normativa, così come ripetutamente proposto dalla Cisl Scuola, affinché si ponga rimedio a questa indecorosa e inaccettabile vicenda”, conclude Serafin.
Il Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM) ha deciso di fare marcia indietro sulla nota n. 46871 dell’11 dicembre, con la quale si stabiliva una trattenuta del 20% sui compensi dei dirigenti scolastici coinvolti nei progetti finanziati dal PNRR. La decisione arriva con una nuova nota del 18 dicembre, che chiarisce come siano in corso ulteriori valutazioni e interlocuzioni con gli uffici competenti in merito alla questione.
In particolare, il Ministero ha specificato: “Sulle questioni ivi trattate, concernenti lo stato giuridico ed il trattamento economico della dirigenza scolastica, oltre che profili attinenti alla gestione del PNRR, sono in corso ulteriori valutazioni ed interlocuzioni con gli uffici competenti.” Pertanto, viene chiesto espressamente di non considerare quanto indicato nella precedente comunicazione.