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Riconoscere l’esperienza dei docenti di sostegno: un appello per una formazione inclusiva e senza pregiudizi

Appello del Gruppo Uniti per INDIRE per il riconoscimento dei docenti di sostegno e una formazione inclusiva, senza pregiudizi né discriminazioni.

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Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato stampa da parte del Gruppo Uniti per INDIRE, che intende ribadire con forza il valore e la necessità dei corsi di specializzazione per i docenti di sostegno promossi dal Ministero dell’Istruzione e del Merito. In un contesto di crescente attenzione all’inclusione scolastica, il gruppo evidenzia l’importanza di riconoscere l’esperienza maturata sul campo dai docenti precari di sostegno e dai colleghi con TFA conseguito all’estero. Il comunicato si pone l’obiettivo di stimolare un dibattito costruttivo, privo di pregiudizi e basato sul rispetto reciproco, per garantire una formazione di qualità a beneficio degli alunni con disabilità e dell’intero sistema scolastico.

Corsi INDIRE…non corsetti o corsettini!

Innanzitutto è necessario chiarire che i Corsi Indire per il sostegno non possono essere considerati “corsetti” o “corsettini” come affermato incautamente da qualcuno, anche perchè al momento non se ne conosce la struttura né i contenuti. 

Simili affermazioni, pertanto, appaiono prima facie frutto di un malcelato e ingiustificato pregiudizio!

Con l’inclusione degli alunni con disabilità si scherza poco!

Nel contempo va ribadito con forza che tali corsi sono stati concepiti dal Ministero dell’Istruzione e del Merito con l’intento di porre rimedio alla grave carenza di docenti specializzati.

Per tale ragione l’idea di formare docenti che già da anni svolgono la professione di insegnante di sostegno, non fa altro che perseguire un duplice obiettivo, da un lato colmare la penuria di insegnanti di sostegno e dall’altro porre rimedio al fenomeno della precarietà, riconoscendo così il valore e il merito della esperienza di coloro che in questi anni hanno garantito il regolare funzionamento della scuola italiana.

Questa è una realtà incontrovertibile: molti di noi (docenti precari) hanno dedicato la propria carriera a supportare alunni con disabilità, accumulando nel tempo competenze e conoscenze che non possono essere mortificate con spregevoli slogan.
La professionalità dei docenti di sostegno (precari) è il risultato di anni di impegno, dedizione, applicazione, studio e passione. 

Ogni giorno i docenti di sostegno (precari) affrontano sfide uniche, non solo per trasmettere conoscenze, ma anche per creare un ambiente inclusivo e stimolante per i loro alunni.

La loro dedizione si traduce in un supporto personalizzato, che tiene conto delle specifiche esigenze di ciascun alunno

Non si tratta semplicemente di insegnare, ma anche e soprattutto di costruire solide relazioni interpersonali con l’intento di far raggiungere agli studenti una completa autonomia promuovendone l’autostima.
È naturale che l’argomento susciti dibattiti accesi, per via dell’esistenza di interessi contrapposti.

Il tutto, però, all’interno di una dialettica scevra di stucchevoli ubbie, evitando di arroccarsi su egoistiche, e talvolta sguaiate, posizioni di parte.

È altresì importante non dimenticare che anche noi, docenti di sostegno con esperienza insieme a coloro che hanno conseguito un TFA all’estero, abbiamo diritto di cittadinanza in questa vicenda

Le critiche rivolte ai futuri corsi di specializzazione, oltre ad essere del tutto immotivate, mortificano ingiustamente il contributo e la professionalità di chi, si ripete, ha garantito in tutti questi anni il regolare funzionamento del sistema scolastico

Il riconoscimento del nostro lavoro e della nostra dedizione non può essere ulteriormente rinviato.
Inoltre, va rimarcato che la struttura e il contenuto dei corsi sono a tutt’oggi in fieri.

Criticare un percorso che non ha visto la luce, è sintomatico di beceri preconcetti.

Al contrario, sarebbe auspicabile, al di là di ogni interesse di parte, il dialogo di tutti gli attori coinvolti eventualmente per implementare i corsi affidati ad INDIRE, attraverso il reciproco rispetto, senza egoismi e particolarismi.  

L’esperienza maturata sul campo costituisce un patrimonio umano, culturale e professionale da non disperdere, e prezioso quanto la mera conoscenza nozionistica.

I docenti con TFA estero non sono nemmeno loro da mettere ai margini! L’esperienza formativa da loro conseguita può anche contribuire a plasmare una formazione più efficace e rispondente alle reali necessità degli alunni.

La questione della formazione degli insegnanti di sostegno è certamente delicata e complessa e richiede altrettanto certamente un approccio inclusivo che valorizzi e riconosca il background culturale ed esperienziale di tutti i docenti coinvolti. 

È fondamentale promuovere un ambiente di rispetto e riconoscimento reciproco teso a valorizzare il lavoro di TUTTI i docenti di sostegno.

Solo unendo le forze e ascoltando le voci di chi ogni giorno si impegna per il benessere degli alunni con disabilità, potremo costruire un futuro educativo migliore e più inclusivo

La nostra missione è chiara: lavorare insieme per un sostegno di qualità, dove ogni alunno possa sentirsi accolto e valorizzato…ed anche tutti noi.

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