La ricongiunzione dei contributi si applica ai periodi di contribuzione versati in diverse gestioni previdenziali, come l’INPS, le casse professionali autonome, o altre casse di previdenza obbligatoria. È possibile ricongiungere contributi versati presso enti come la Gestione Separata, la Gestione dei Lavoratori Dipendenti, o le Casse di Previdenza per Professionisti.
Il costo della ricongiunzione dei contributi può variare in base alla differenza tra le aliquote contributive delle diverse gestioni interessate e alla durata dei periodi da ricongiungere. L’INPS calcola l’onere di ricongiunzione in base alla retribuzione e agli anni di contributi da trasferire. Spesso, l’importo può essere rateizzato per facilitare il pagamento.
Il cumulo dei contributi conviene quando si vuole evitare il pagamento degli oneri di ricongiunzione o quando si desidera sommare i contributi per raggiungere i requisiti minimi per la pensione di vecchiaia o anticipata. Il cumulo gratuito permette di unire i periodi di contribuzione senza costi aggiuntivi, mantenendo i requisiti delle singole gestioni e ottenendo una pensione unica.
Per effettuare il cumulo dei contributi, bisogna presentare una domanda all’INPS o all’ente previdenziale di riferimento. La domanda può essere inoltrata online attraverso il portale dell’INPS, oppure presso gli uffici territoriali competenti. Una volta approvata, l’INPS o l’ente previdenziale procederà all’unificazione dei periodi contributivi, permettendo così il calcolo di una pensione unica.
La ricongiunzione dei contributi è una scelta strategica per ottimizzare la propria posizione previdenziale, semplificando la gestione della pensione e potenzialmente aumentando l’importo della pensione futura. Conoscere i vantaggi e i costi della ricongiunzione, così come le alternative offerte dal cumulo, è essenziale per fare una scelta consapevole e conveniente.