Una delle scoperte più significative dello studio riguarda la posizione dell’Italia nel panorama globale della ricerca sull’IA applicata alla medicina perioperatoria. Il nostro Paese occupa infatti il terzo posto, dopo Stati Uniti e Cina, un risultato che mette in luce la qualità e la quantità delle pubblicazioni scientifiche italiane in questo ambito. Il dato dimostra il forte impegno e la crescente competenza della ricerca italiana nella gestione tecnologica delle fasi perioperatorie.
In questo scenario di successo, l’Università di Parma si è affermata come una delle istituzioni di punta a livello mondiale nella ricerca sull’IA in medicina perioperatoria, posizionandosi al terzo posto, subito dopo l’Università di Toronto e l’Università della California. Superando prestigiosi atenei come la Shanghai Jiao Tong University School of Medicine e Stanford University, l’Università di Parma si distingue per il suo contributo pionieristico in un settore in continua espansione. Questo riconoscimento a livello globale conferma l’eccellenza dell’Ateneo parmense nell’ambito della ricerca scientifica.
Un ulteriore segno della qualità della ricerca all’Università di Parma è il riconoscimento di Valentina Bellini, docente di Anestesiologia e parte di un team di ricerca di spicco diretto da Elena Giovanna Bignami. Bellini si distingue come una delle autrici più citate e influenti nel campo dell’intelligenza artificiale applicata alla medicina perioperatoria, con 132 citazioni registrate. Il suo contributo alla ricerca accademica e alle innovazioni tecnologiche in questo ambito è di importanza fondamentale per il progresso della medicina perioperatoria a livello globale.
Lo studio pubblicato sul “Journal of Perioperative Practice” non solo certifica la posizione di vertice dell’Università di Parma nella ricerca anestesiologica internazionale, ma conferma anche l’importanza del suo contributo all’innovazione in un settore cruciale per il futuro della sanità. La ricerca sulla medicina perioperatoria e sull’IA ha il potenziale di rivoluzionare il trattamento dei pazienti chirurgici, rendendo gli interventi più sicuri ed efficienti.