Il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri ipotizza, dopo la riapertura delle scuole, l’eventuale procedura dopo la scoperta di un contagio. Ecco cosa dichiara Sileri: “Se si trova un positivo a scuola si faranno i controlli a tutte le persone intorno e si disporrà temporaneamente la chiusura. Una volta identificati i positivi la scuola potrà ripartire”.
Gli eventuali scenari dopo la riapertura delle scuole secondo Sileri
Insomma, uno scenario non del tutto confortante per chi dovrà varcare tra poco più di 12 giorni gli ingressi principali degli Istituti Scolastici del Paese. Il viceministro Pierpaolo Sileri a proposito della riapertura delle scuole e delle necessarie misure per evitare i contagi, interviene durante una trasmissione televisiva su SkyTg24.
Poi prosegue: “A mio avviso dovrà esserci uno sgravio di responsabilità per il personale scolastico, non può esserci responsabilità del singolo”. Il riferimento ovviamente è alle responsabilità penali dei Dirigenti Scolastici. Tematica, quest’ultima oggetto di polemiche tra i sindacati di categoria e la Ministra Azzolina. Sileri concorda con la linea d’azione del ministro della Salute Roberto Speranza: “sono sulla stessa linea d’onda. Io ho opinioni un po’ diverse, da medico. Da medico so che il virus esiste. Come tante altre malattie. E che dobbiamo conviverci”.
Sileri: “Io avrei fatto i tamponi già a marzo”, “Oramai, dubito che calino i contagi”
Sileri coglie l’occasione per fare alcune precisazioni circa i tamponi per il personale scolastico e, ribadendo il suo pieno appoggio a Speranza, dichiara quanto segue: condivido tutto anche se “alcune cose le avrei fatte diversamente. Per esempio, l’utilizzo dei tamponi all’inizio. Si conosce perfettamente la mia battaglia perché i tamponi fossero fatti già a marzo a coloro che non avevano sintomi”.
Sulla chiusura di ieri l’altro dei locali da ballo invece precisa: “la chiusura delle discoteche è stata giusta, perché quello che abbiamo visto in alcuni video è terrificante, ma dubito che porterà a un calo dei contagi. Secondo me i contagi continueranno a salire, ma non dobbiamo preoccuparci, perché è la storia naturale dell’epidemia. L’importante è non intasare gli ospedali e le terapie intensive”.
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