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Report prove invalsi 2022, dati sconfortanti: 1 studente su 2 insufficiente in Italiano e Matematica

Prove Invalsi 2022: i dati contenuti nel report presentano una notevole differenza dal punto di vista delle competenze tra nord e sud.

INVALSI

I dati contenuti nel report delle Prove Invalsi 2022 sono abbastanza desolanti, nonostante l’anno scolastico appena terminato si sia interamente svolto tra i banchi di scuola. Tante le differenze tra gli studenti del nord e del sud della Penisola, tra scuole degli stessi comuni e tra classi dello stesso istituto.

Sconfortanti i dati del report delle prove Invalsi 2022

I risultati mostrano un quadro della situazione, per quanto riguarda le competenze degli studenti, assolutamente sconfortante. Molte le differenze tra gli studenti del nord e quelli del sud, tra scuole dello stesso territorio e persino della stessa città, per non parlare poi delle diversità negli esiti delle valutazioni anche rispetto a classi diverse dello stesso istituto scolastico.

Gli studenti del sud detengono lo scettro delle insufficienze in Italiano e Matematica. Il ministro Bianchi, a tal proposito, ritiene che nonostante il governo abbia posto le condizioni per un rientro a scuola degli studenti e del personale scolastico in totale sicurezza, le carenze delle competenze degli studenti ancora persistono. Lo stesso Bianchi parla di una vera e propria “catastrofe delle competenze” riscontrate soprattutto nelle regioni del Sud. Alla voce autorevole del ministro si aggiunge anche quella di Roberto Ricci, presidente dell’Invalsi il quale afferma: “Tante le disparità anomale tra scuole e scuole, e perfino tra classi e classi”.

Gli studenti del Sud i più svantaggiati, molte insufficienze in Italiano e Matematica

Roberto Ricci, Presidente Invalsi

Gli effetti del Covid sulla grave carenza di competenze

Lo stesso Ricci tenta di fare un semplice bilancio dei 13 anni di lavoro dell’Istituto nazionale di valutazione che ha l’onore di presiedere. “La scuola ha ripreso il suo cammino – dichiara Roberto Ricci – ed è stato importante tornare in presenza, ma il percorso è tutt’altro che semplice e ancora non si vede la luce, perché le differenze di preparazione hanno cause che vengono da lontano”.

I dati contenuti nell’ultimo report Invalsi 2022 delineano, in molti casi, una vera e propria catastrofe educativa, ribadisce il Presidente Ricci. Se vengono analizzati i risultati dell’apprendimento tra gli studenti (partendo a ritroso dalle superiori, fino a giungere alle elementari), la situazione è davvero sconfortante.

Troppe differenze tra le regioni italiane

Per buona parte, la situazione pandemica ha certamente aumentato le differenze tra studenti, ma in alcune regioni del Sud c’è stata anche un’ottima capacità di reagire per quanto riguarda il grave fenomeno della dispersione scolastica.

Sarà necessario, dunque, recuperare il tempo perduto e non cercare di appiattire le differenze iniziali delle conoscenze degli studenti più fragili e bisognosi. Sarebbe sbagliato – conclude Ricci – “comporre sezioni di serie A, B, e C dove agli studenti bravi vengono assegnati i prof più bravi e agli scarsi i prof più scarsi”.

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