Al suo interno si legge: “Il rapporto con il fornitore del servizio che comporta anche il trattamento di dati personali di studenti, famiglie, docenti e altro personale, deve essere disciplinato anche al fine di impartire al fornitore, in qualità di responsabile del trattamento, le necessarie istruzioni.
Le funzionalità del registro elettronico, adeguatamente configurate, possono consentire – scrive il GPDP – la condivisione di materiali didattici, la realizzazione e consultazione di webinar o videolezioni e il dialogo in modo ‘social’ tra docenti, studenti e famiglie, limitando il ricorso a piattaforme che offrono anche molteplici ulteriori servizi, non sempre specificamente rivolti alla didattica”.
Lo stesso Garante della privacy, dunque, si auspica da parte delle amministrazioni scolastiche alcune iniziative rivolte alle famiglie e ai ragazzi, finalizzate a garantire la massima consapevolezza sull’utilizzo degli strumenti tecnologici come appunto il registro elettronico, oggi presente in quasi tutte le scuole pubbliche e statali del nostro Paese.
Sulla scorta di queste indicazioni, molte scuole si adopereranno, specie durante i primi giorni di settembre, ad istituire appositi corsi di formazione/informazione sul registro elettronico e sulle norme che regolamentano dal punto di vista della privacy il suo pieno e consapevole utilizzo.