giovedì, Settembre 19, 2024
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Referendum abrogativo Autonomia Differenziata: la Regione Emilia–Romagna lo approva dopo una maratona no stop

L'Assemblea Regionale dell'Emilia-Romagna ha dato il via libera alla richiesta di un referendum abrogativo sull'autonomia differenziata

L’Assemblea Regionale dell’Emilia-Romagna ha dato il via libera alla richiesta di un referendum abrogativo sulla legge Calderoli riguardante l’autonomia differenziata. Dopo una maratona no stop di 24 ore in Aula, superando l’ostruzionismo della destra, il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, ha evidenziato l’importanza di questa decisione. L’Emilia-Romagna, seguendo l’esempio della Campania, ha votato per due quesiti referendari per abrogare una proposta ritenuta divisiva e dannosa.

Le coalizioni di partiti a favore del referendum abrogativo contro l’Autonomia Differenziata

L’approvazione del referendum è stata possibile grazie alla coalizione di diversi partiti: Partito Democratico, Europa Verde, Emilia-Romagna Coraggiosa, Italia Viva, Lista Bonaccini Presidente e Movimento 5 Stelle. Questa alleanza ha stabilito che, prima di devolvere qualsiasi funzione, il Parlamento e il Governo devono definire e finanziare i Livelli Essenziali delle Prestazioni (LEP) per tutto il Paese.

Stefano Bonaccini ha sottolineato che l’Emilia-Romagna ha sempre sostenuto il decentramento decisionale per avvicinare le decisioni ai cittadini e ai territori. Tuttavia, ha insistito molto sull’importanza di mantenere un quadro di unità nazionale e di solidarietà. Secondo Bonaccini, infatti, la legge Calderoli non prevede finanziamenti per i LEP e permette di procedere con l’autonomia differenziata senza garanzie di equità territoriale, rischiando di dividere ulteriormente il Paese in settori cruciali come sanità e istruzione.

Cosa succede adesso?

Dopo l’Emilia-Romagna e la Campania, altre regioni saranno chiamate a esprimersi sulla richiesta di referendum. Regioni come Toscana, Puglia e Sardegna hanno già annunciato il loro sostegno all’iniziativa.

Con il voto di cinque Consigli regionali, sarà possibile richiedere l’indizione del referendum, come già proposto dal Comitato promotore nazionale a Roma.

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