Marcello Pacifico, presidente nazionale dell’Anief, punta il dito contro le basse retribuzioni nel settore pubblico, che rappresenta un terzo dei lavoratori italiani. Secondo Pacifico, i dipendenti pubblici soffrono di stipendi stagnanti che non tengono il passo con l’inflazione. Negli ultimi 24-30 mesi, il costo della vita è aumentato del 16-17%, mentre gli aumenti contrattuali per il periodo 2022-2024 non superano il 6%.
Il presidente Anief propone misure concrete per migliorare la situazione, tra cui:
Inoltre, sottolinea l’importanza di riconoscere gli anni di servizio pregressi per favorire la progressione di carriera e adeguare gli stipendi al settore privato.
Il rapporto del Censis evidenzia come l’Italia sia rimasta ancorata a una “linea di galleggiamento”, incapace di generare un progresso tangibile. Questo immobilismo economico ha rallentato l’accrescimento del benessere collettivo, generando insoddisfazione e pessimismo tra i cittadini.
Per invertire questa tendenza, è necessario un intervento strutturale che coinvolga sia il settore pubblico che quello privato, puntando su investimenti, innovazione e politiche salariali che garantiscano un maggiore potere d’acquisto ai lavoratori. Solo attraverso un approccio integrato sarà possibile ridare slancio a un sistema che rischia di rimanere intrappolato nella stagnazione.
La riduzione del reddito reale e della ricchezza pro-capite mette in evidenza la necessità urgente di riforme economiche. La situazione attuale non solo penalizza il benessere individuale, ma compromette anche le prospettive di crescita del Paese. Per uscire dalla crisi, occorre affrontare il problema con politiche incisive che diano priorità al miglioramento delle condizioni economiche e sociali degli italiani.