Le organizzazioni sindacali hanno continuato a fare pressione sul governo per ottenere una soluzione equa e definitiva, ma senza grandi risultati.
Le sentenze relative al recupero dell’annualità 2013 per il personale della scuola hanno avuto sviluppi significativi negli ultimi anni. Inizialmente, il Tribunale di Firenze aveva stabilito che le misure adottate dal Governo per il blocco degli scatti di anzianità e dei relativi adeguamenti stipendiali, seppure legittime, non potevano avere effetti ultrattivi, ossia non potevano causare conseguenze negative sulla carriera e sul trattamento pensionistico del personale scolastico.
Il Ministero dell’Istruzione aveva impugnato questa decisione, portando la questione davanti alla Corte di Cassazione. Tuttavia, nel giugno di quest’anno, la Corte di Cassazione ha respinto il ricorso dell’Amministrazione, confermando la decisione del Tribunale di Firenze.
Questa sentenza implica che il Ministero dovrebbe prendere provvedimenti per restituire il dovuto al personale scolastico coinvolto, riconoscendo loro gli scatti di anzianità e gli adeguamenti stipendiali per l’anno 2013. Tuttavia, la realizzazione pratica di questa decisione richiede risorse finanziarie significative, stimate in almeno un paio di miliardi di euro, che al momento non sono disponibili.
In assenza di copertura finanziaria, docenti e personale ATA devono quindi attendere che la politica trovi una soluzione per finanziare le restituzioni dovute, rendendo questa vicenda ancora più complessa e paradossalmente sgradevole.
Alla luce di ciò, tutte le sigle sindacali di categoria, considerando l’interesse manifestato dagli iscritti, hanno già attivato i propri uffici per avviare le cause con i propri legali di riferimento. Il nostro consiglio è quello di contattare il proprio sindacato per chiedere maggiori delucidazioni.
I ricorsi dovrebbero essere assolutamente gratuiti almeno per gli iscritti (fatta eccezione per le sole spese di legge relative al contributo unificato, se dovuto sulla base dell’imponibile fiscale). Procedere con un’azione legale diretta al riconoscimento giuridico dell’anno 2013 è un diritto dei lavoratori per ottenere il giusto e sacrosanto adeguamento della propria retribuzione.