La ragazza, infatti, soffre di disturbo bipolare e necessita di terapie farmacologiche specifiche, che comportano anche frequenti necessità di visite in bagno. Questi disagi fisici ed emotivi hanno reso sempre più difficile per lei frequentare la scuola, fino al punto che la giovane è stata ricoverata in ospedale per due settimane. La sua condizione, che richiede un sostegno costante, diventa insostenibile nel contesto di un sistema scolastico e di trasporti non adattato alle sue necessità.
Anche se nel tempo si è cercato di sensibilizzare le istituzioni, i problemi legati al trasporto non sono stati risolti. Negli anni passati, il consigliere della Lega Benito Mariani aveva provato a intervenire, chiedendo una deviazione di 50 metri per rendere la fermata più sicura, ma senza successo. La situazione rimane invariata e la famiglia della giovane non chiede trattamenti speciali, ma solo che venga rispettato il diritto di ogni studente ad accedere all’istruzione in sicurezza.
La famiglia continua a lottare per garantire alla ragazza il diritto a un percorso scolastico sereno, ma la situazione evidenzia un problema più ampio: l’incapacità delle istituzioni di garantire un accesso equo all’istruzione per tutti gli studenti, indipendentemente dalle loro condizioni fisiche. Il caso solleva domande fondamentali sul sistema di trasporti pubblici e sul loro adeguamento alle necessità degli studenti con disabilità. Fino a quando questa situazione non verrà risolta, la giovane continuerà a seguire le lezioni a distanza, sperando che il suo ritorno in aula possa finalmente avvenire in un contesto più sicuro e favorevole.