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Quota 100, che fine hanno fatto gli esiti delle domande?

Tanta incertezza e molta preoccupazione per molti lavoratori della scuola sugli esiti di accoglimento delle loro domande di pensionamento con Quota 100.

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Quota 100 si o no? Tanta incertezza e molta preoccupazione per molti lavoratori della scuola (docenti e Personale ATA) a proposito degli esiti di accoglimento delle loro domande di pensionamento attraverso la finestra pensionistica Quota 100. Molte segreterie scolastiche non possono esitare le domande per mancanza di personale.

“Dal prossimo anno scolastico non so ancora se vado in pensione con Quota 100”

Nei mesi scorsi infatti molti di questi lavoratori hanno presentato istanza di cessazione dal proprio lavoro. Ancora, purtroppo, nonostante siano in possesso di tutti i requisiti necessari, non hanno avuto nessuna conferma circa l’accoglimento o meno delle domande: in pratica, non sanno se dal 1° di settembre 2019 dovranno presentarsi o meno al lavoro.

Una situazione imbarazzante e certamente anomala che ha gettato nello sconforto più assoluto chi aveva scelto questa opportunità. Gli Uffici centrali dell’Istituto nazionale di Previdenza, spiegano che la causa va ricercata nella mancanza di personale, ma anche nella mole di lavoro che si è accumulato in questi mesi. “Gli uffici sono letteralmente ingorgati di pratiche Quote 100 e diventa difficile esitarle in poco tempo”, sostiene l’Inps.

A tal proposito anche i maggiori sindacati della scuola e del lavoro sono intervenuti per evidenziare i forti ritardi su questa tematica, a ridosso tra l’altro dell’inizio delle attività didattiche.

Le dichiarazioni dei sindacati sull’assurdo ritardo degli esiti pensionistici

In particolare, è intervenuto sulla questione Gabriele Gilotto, rappresentante della Funzione pubblica della Cgil. Ecco cosa dichiara il sindacalista: “Il personale Inps sta facendo di tutto per affrontare una mole aggiuntiva di lavoro. Ci sono state anche delle aggiunte specifiche di personale, ma anche solo per la formazione ci vuole tempo. E comunque parliamo di una situazione di personale che resta ampiamente deficitaria”. Insomma, il problema a quanto pare è rappresentato dalla carenza del personale. Non solo, ma la formazione necessaria per il disbrigo di queste pratiche (per il personale in servizio) richiede parecchio tempo.

Anche Diego Meli, segretario Uil Scuola affronta la spinosa tematica dichiarando che la mancanza di unità lavorative presso le segreterie scolastiche aiuta le lungaggini in oggetto: “Paghiamo le cose fatte in maniera improvvisata e non programmata in tempi utili. Così – prosegue Meli – si sono dati maggiori carichi di lavoro alle segreterie delle scuole ma non si sono garantite risorse e l’organico necessario per affrontare queste situazioni e le nuove esigenze”.

‘Fortunatamente’ il Miur ha deciso nei mesi scorsi di non occupare i posti lasciati vuoti da coloro che hanno approfittato dell’uscita pensionistica di Quota 100. Oggi, se tali posti fossero stati occupati (con un normale turnover) dalle cessazioni 2019 si sarebbe assistito ad un scoppiettante ingorgo, a colpi di ricorsi e battaglie legali.

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