A tal proposito anche i maggiori sindacati della scuola e del lavoro sono intervenuti per evidenziare i forti ritardi su questa tematica, a ridosso tra l’altro dell’inizio delle attività didattiche.
In particolare, è intervenuto sulla questione Gabriele Gilotto, rappresentante della Funzione pubblica della Cgil. Ecco cosa dichiara il sindacalista: “Il personale Inps sta facendo di tutto per affrontare una mole aggiuntiva di lavoro. Ci sono state anche delle aggiunte specifiche di personale, ma anche solo per la formazione ci vuole tempo. E comunque parliamo di una situazione di personale che resta ampiamente deficitaria”. Insomma, il problema a quanto pare è rappresentato dalla carenza del personale. Non solo, ma la formazione necessaria per il disbrigo di queste pratiche (per il personale in servizio) richiede parecchio tempo.
Anche Diego Meli, segretario Uil Scuola affronta la spinosa tematica dichiarando che la mancanza di unità lavorative presso le segreterie scolastiche aiuta le lungaggini in oggetto: “Paghiamo le cose fatte in maniera improvvisata e non programmata in tempi utili. Così – prosegue Meli – si sono dati maggiori carichi di lavoro alle segreterie delle scuole ma non si sono garantite risorse e l’organico necessario per affrontare queste situazioni e le nuove esigenze”.
‘Fortunatamente’ il Miur ha deciso nei mesi scorsi di non occupare i posti lasciati vuoti da coloro che hanno approfittato dell’uscita pensionistica di Quota 100. Oggi, se tali posti fossero stati occupati (con un normale turnover) dalle cessazioni 2019 si sarebbe assistito ad un scoppiettante ingorgo, a colpi di ricorsi e battaglie legali.