A giugno ci sono state due festività, o meglio “una e mezza”. La festività del 2 giugno è caduta di domenica. Per chi non avrebbe comunque lavorato, spetta una giornata di lavoro pagata in busta paga. La domenica si considera come se fosse stata lavorata, ma senza la relativa maggiorazione, con tutti i vantaggi del caso. Per chi ha lavorato regolarmente, si applica la maggiorazione per festività stabilita dal contratto collettivo di riferimento.
Il 29 giugno, giorno dei santi Pietro e Paolo, richiede una distinzione tra chi lavora a Roma e chi nel resto d’Italia. Nella Capitale, è un giorno festivo a tutti gli effetti: chi lavora riceve una maggiorazione secondo quanto previsto dal Ccnl. Nel resto d’Italia, invece, si tratta di una “festività soppressa”: i lavoratori che prestano servizio il sabato ricevono un giorno di permesso retribuito in più.
Molti contratti collettivi fissano al 30 giugno dell’anno successivo il termine ultimo per beneficiare dei permessi retribuiti maturati. Dopo tale data, i permessi residui vengono pagati: ogni ora non goduta viene retribuita con l’equivalente della retribuzione oraria. Questo spiega perché lo stipendio in pagamento i primi di luglio potrebbe essere più alto del previsto, grazie al pagamento dei permessi maturati nel 2023 e non goduti entro il termine previsto.
La quattordicesima mensilità è prevista dal Ccnl commercio, terziario, studi professionali e molti altri settori. Questa retribuzione aggiuntiva, calcolata in base all’ultima retribuzione lorda percepita, è proporzionata al numero di mesi lavorati nell’ultimo anno, solitamente da luglio a giugno. Solo chi è in servizio presso lo stesso datore di lavoro da almeno 12 mesi riceve l’importo pieno. Ad esempio, chi è stato assunto da gennaio riceve una quattordicesima pari a 6/12 dell’ultimo stipendio percepito, quindi la metà.
Il pagamento della quattordicesima comporta una perdita del bonus in busta paga? Sebbene il pagamento della quattordicesima sia molto atteso, c’è una sorta di “beffa” da considerare. La quattordicesima viene inclusa nel calcolo del limite per ottenere lo sgravio contributivo del 7% o del 6%, riconosciuto entro uno stipendio lordo di 2.692 euro.
Poiché la quattordicesima di solito “raddoppia” lo stipendio, è probabile che questo limite venga superato, causando la perdita del bonus in busta paga di giugno, con una perdita che nel peggiore dei casi può essere pari a 100 euro netti.
I lavoratori impiegati nei settori commercio, terziario e servizi, nonché nella distribuzione moderna organizzata, riceveranno un bonus aggiuntivo. L’ultimo rinnovo di contratto prevede un bonus, in aggiunta agli aumenti di stipendio, da erogare a luglio 2024 e 2025, contestualmente alla quattordicesima.
Un lavoratore del quarto livello contrattuale riceverà un aumento di 175 euro lordi, tanto per quest’anno quanto per il prossimo. Per tutti gli altri, gli aumenti variano da 303 euro per i quadri a circa 121 euro per un lavoratore di settimo livello contrattuale.