La legge n. 166 del 14 novembre rappresenta una risposta concreta a queste criticità. Il provvedimento introduce indennizzi significativi, variabili tra 4 e 24 mensilità dell’ultima retribuzione, in base alla gravità della violazione e alla durata complessiva del rapporto lavorativo. Questa misura non solo mira a compensare i lavoratori colpiti dagli abusi, ma intende anche disincentivare l’utilizzo improprio dei contratti a termine da parte della Pubblica Amministrazione.
Il giudice avrà il compito di valutare caso per caso, considerando il numero di contratti stipulati in successione e la loro durata, garantendo così un trattamento più equo.
L’articolo 12 del decreto Salva Infrazioni modifica l’articolo 36 del D.lgs. 165/2001, introducendo una disciplina chiara per risarcire i lavoratori precari nella Pubblica Amministrazione. La norma riconosce il diritto a un risarcimento proporzionato al danno subito, fornendo strumenti concreti per contrastare le discriminazioni e migliorare le condizioni lavorative.
La riforma, tuttavia, non si limita a risarcire i danni subiti. Essa costituisce un passo avanti verso una maggiore equità nel mercato del lavoro pubblico, rispondendo alle sollecitazioni europee e rafforzando il rispetto dei diritti dei lavoratori. In questo contesto, l’articolo 12 del decreto Salva Infrazioni modifica il D.lgs. 165/2001, chiarendo le responsabilità risarcitorie e conferendo maggiore forza alla tutela dei precari.