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Previdenza integrativa del primo pilastro: come funziona e le differenze tra i Paesi

Come funziona la previdenza integrativa del primo pilastro, le differenze tra i paesi e i vantaggi dei fondi pensione con adesione volontaria o obbligatoria

Previdenza sociale

L’universo della previdenza integrativa del primo pilastro si caratterizza per una grande varietà di regimi. Le differenze riguardano il regime di funzionamento (contribuzione definita o prestazione definita), le modalità di adesione (volontaria o obbligatoria), le scelte a disposizione degli iscritti (accumulo, decumulo e contribuzione), il regime fiscale e il quadro normativo di riferimento, come IORP 2, Solvency 2 o altre normative europee. Queste differenze esistono anche all’interno di ciascun paese, dove operano diverse forme pensionistiche.

Partecipazione obbligatoria e volontaria ai fondi pensione

La partecipazione ai fondi pensione può essere obbligatoria o volontaria. L’obbligatorietà, presente in paesi come Cile, Danimarca e Paesi Bassi, punta a massimizzare la partecipazione, in particolare dove il tasso di sostituzione del primo pilastro risulta più basso. In Italia, l’adesione ai fondi pensione resta volontaria, con una partecipazione limitata. Paesi come Regno Unito e Nuova Zelanda hanno invece implementato meccanismi di auto-iscrizione, che hanno portato a una significativa crescita dell’adesione. L’Italia ha introdotto il silenzio-assenso per il TFR, ma i risultati non sono stati quelli sperati.

Prestazione definita e contribuzione definita: modelli a confronto

I fondi pensione possono adottare due regimi principali: prestazione definita e contribuzione definita. Nel regime a prestazione definita, i livelli delle prestazioni vengono stabiliti in anticipo, il che richiede una gestione finanziaria attenta per coprire le passività future. Nel regime a contribuzione definita, invece, l’importo della pensione dipende da fattori come i contributi versati e i rendimenti degli investimenti.

Questo secondo modello trasferisce il rischio di inadeguatezza delle prestazioni sull’iscritto, mentre nel modello a prestazione definita tale rischio ricade sul fondo pensione.

Incentivi fiscali e contribuzione ai fondi pensione

Le fonti di contribuzione ai fondi pensione includono sia i contributi degli aderenti sia quelli delle imprese. Lo Stato può incentivare l’adesione con contributi o con agevolazioni fiscali, come accade in Italia, dove la contribuzione datoriale è limitata alle adesioni contrattuali. Nel caso delle adesioni individuali, i contributi provengono unicamente dagli iscritti, con eventuali incentivi fiscali aggiuntivi.

Modalità di erogazione delle prestazioni pensionistiche

Le prestazioni dei fondi pensione possono essere erogate in diverse modalità: pagamento in un’unica soluzione (capitale), rendita o prelievi programmati. In Italia, la rendita pensionistica non può superare il 50% del montante accumulato, salvo eccezioni. In altre realtà, come i Paesi Bassi, la rendita vitalizia è obbligatoria, mentre nel Regno Unito è stata introdotta maggiore flessibilità con la possibilità di prelievi in un’unica soluzione.

La gestione delle rendite pensionistiche

La gestione delle rendite pensionistiche può essere affidata direttamente ai fondi pensione o a compagnie assicurative. Nei Paesi Bassi, i fondi gestiscono le rendite, mentre in Italia e Cile questa responsabilità ricade sulle compagnie di assicurazione. In alcune nazioni dell’Est Europa, invece, lo Stato gestisce direttamente le rendite.

Composizione dei portafogli di investimento dei fondi pensione

Circa il 70% delle attività dei fondi pensione si concentra su azioni e obbligazioni. Le strategie di investimento possono variare in base a limiti normativi e modelli di gestione (ALM o gestione a benchmark). Nei paesi con mercati finanziari sviluppati, l’investimento in strumenti finanziari domestici è più frequente, mentre nei mercati più piccoli prevale l’allocazione verso asset esteri.

Tassazione della previdenza integrativa del primo pilastro in Italia

Il modello fiscale più diffuso nei fondi pensione esenta le fasi di contribuzione e maturazione dei rendimenti dalle imposte, tassando solo le prestazioni. In Italia, il regime fiscale ETT permette la deduzione dei contributi, mentre i rendimenti e le prestazioni subiscono una tassazione separata che varia tra il 15% e il 9%, a seconda degli anni di permanenza nel fondo.

La previdenza integrativa del primo pilastro offre diverse opzioni di adesione e gestione, con implicazioni significative in termini di rischio e rendimento. I paesi stanno adattando le proprie normative per rispondere alle sfide demografiche e garantire la sostenibilità dei sistemi pensionistici, incentivando la partecipazione e rendendo il quadro fiscale più vantaggioso per i lavoratori.

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