Trending - Pagamenti periodici, come abbonamenti, interessi su prestiti e utili aziendali.
- Spese condominiali, escluse quelle di locazione e le quote dovute dall’inquilino.
- Canoni di locazione e abbonamenti vari.
- Rendite perpetue o vitalizie, inclusi i debiti verso le assicurazioni.
- Titoli di Stato al portatore.
- Crediti di lavoro, come stipendi, Tfr, tredicesima, premi e indennità.
- Assegno di mantenimento e alimenti, riferiti alle singole mensilità.
- Tasse locali, come Imu, Tari e tassa di soggiorno.
- Contributi INPS e INAIL.
- Cartelle esattoriali per tributi con prescrizione quinquennale.
- Interessi su imposte.
- Sanzioni penali, amministrative e tributarie.
La cancellazione dal Crif dopo 5 anni
Se sono trascorsi 5 anni dall’estinzione e dalla richiesta di cancellazione dal Crif, il debitore può essere rimosso dalla lista dei cattivi pagatori. Le segnalazioni relative a protesti e pignoramenti restano nel sistema per 5 anni, mentre altre segnalazioni si cancellano dopo 3 anni. È importante ricordare che per avviare la cancellazione è necessario presentare una richiesta formale dopo l’estinzione del debito.
Prescrizione presuntiva
Un debito di oltre 5 anni può essere soggetto anche alla prescrizione presuntiva, che libera il debitore dall’onere di dimostrare il pagamento in caso di citazione in giudizio.