L’elevato numero che sta alla base del fenomeno del precariato non si combatte di certo anteponendo l’opportunismo politico (legato ai sondaggi elettorali) al merito, specie nel mondo della scuola.
In questo Paese, per tanti anni ormai, la meritocrazia è davvero mancata. Ha lasciato spesso il suo posto al nepotismo, alle raccomandazioni e ai favoritismi, i quali fondano le loro radici nel sistema corruttivo della politica più becera. Per la Lega e per Salvini, con le stesse motivazioni di Renzi, l’unico modo per riempire le cattedre vuote in tutta Italia era rappresentato giusto appunto dal decreto salva precari: un’accozzaglia di misure che qualcuno ha definito sanatoria, con il vantaggio di trovarsi magicamente, in un sol colpo, anche un popolo di affezionati giovani elettori (finalmente accontentati).
Fatta questa premessa, bisogna sottolineare come qualche sindacato come Anief non si è illuso dalla prospettiva leghista attraverso quel decreto. Questo sindacato, con coerenza, ha preso le distanze sin da subito dalla facile illusione che hanno servito sul piatto d’argento gli illustri esponenti politici targati Lega presenti al Miur. Quel decreto legge a quanto pare è solo uno specchietto per le allodole e non una vera opportunità in favore della riduzione del precariato.
Oggi gli stessi sindacati, quelli che erano seduti al tavolo delle trattative del 6 agosto scorso chiedono alla politica di dimostrare buon senso, il tutto per salvare le sorti dei poveri lavoratori precari.
Anief in tal senso oggi redige una nota sull’argomento, e scrive: “Con la crisi di governo i sindacati maggiori si rivolgono alle forze politiche per salvare il decreto precari della scuola, ma è solo propaganda e opportunismo perché la maggioranza che ha approvato quelle intese non esiste più”.
Il contenuto della nota prosegue, con l’auspicio della formazione di un nuovo governo. Vengono inoltre elencati 6 punti che rappresenterebbero – per il sindacato presieduto da Marcello Pacifico – le misure necessarie per risolvere definitamente il problema del precariato: