Alla vigilia del nuovo anno scolastico, torna in primo piano il precariato nel mondo dell’istruzione e la gestione dei concorsi scuola. Il presidente dell’Associazione Nazionale Presidi (ANP), Antonello Giannelli, intervistato da SkyTG24, ha evidenziato il problema del reclutamento degli insegnanti in Italia. Con il 20-25% di docenti di ruolo mancanti, Giannelli sottolinea un problema radicato nel sistema di assunzione della scuola pubblica.
Il problema del reclutamento docenti
Il reclutamento del personale docente rappresenta uno dei nodi più critici del sistema scolastico italiano. Da oltre mezzo secolo, il sistema dei concorsi pubblici non riesce a garantire una copertura adeguata delle cattedre. Giannelli ha spiegato che l’inefficienza deriva da un meccanismo di selezione inadeguato e non dalle iniziative amministrative volte a tamponare la situazione.
Ogni anno, circa 30-40 mila docenti si ritirano per pensionamento, ma il sistema dei concorsi scuola non riesce a rimpiazzare tali vuoti. Le scuole si ritrovano costrette a fare affidamento sui supplenti, compromettendo la continuità didattica e la stabilità dell’insegnamento.
La proposta di Giannelli: autonomia alle scuole
Giannelli propone una soluzione che si ispira ad altri Paesi: affidare alle singole scuole il compito di assumere i docenti. Attualmente, la selezione è centralizzata, con concorsi lenti e inefficienti. Permettere alle scuole di gestire direttamente le assunzioni potrebbe risolvere gran parte del precariato.
Giannelli ha citato un esempio concreto: ogni anno circa 30-40 mila docenti vanno in pensione. Se le 8.000 scuole italiane avessero l’autonomia di gestire queste assunzioni, ciascuna scuola assumerebbe circa cinque docenti all’anno, una cifra facilmente gestibile. Questa soluzione ridurrebbe drasticamente l’uso dei supplenti e garantirebbe stabilità agli studenti.
Un sistema virtuoso
Il presidente dell’ANP insiste sulla necessità di un “processo virtuoso” che garantisca un ricambio continuo e ordinato del personale docente. Il precariato scolastico crea stress nei lavoratori e peggiora la qualità dell’insegnamento. Solo riformando il meccanismo di reclutamento si potrà garantire la presenza di docenti di ruolo in tutte le cattedre.
Vantaggi dell’autonomia scolastica nelle assunzioni
Consentire alle scuole di gestire autonomamente le assunzioni offre vari vantaggi:
- Maggiore flessibilità: le scuole potrebbero assumere in base alle necessità locali e specifiche.
- Riduzione della burocrazia: un processo decentralizzato eliminerebbe i ritardi legati ai concorsi centralizzati.
- Maggiore responsabilità: le scuole, gestendo direttamente il reclutamento, sceglierebbero personale qualificato e adatto alle proprie esigenze.
La situazione attuale
Nonostante gli sforzi del Ministero dell’Istruzione per garantire i supplenti all’inizio dell’anno scolastico, la mancanza di docenti di ruolo rimane un problema cronico. Ogni settembre si assiste a una corsa per coprire le cattedre vacanti, una situazione che penalizza sia insegnanti che studenti, esponendoli a continui cambi di docenti e discontinuità didattica.
Il dibattito sulla riforma dei concorsi scuola è aperto, ma appare sempre più evidente la necessità di un cambiamento strutturale. La proposta di dare autonomia alle scuole potrebbe rappresentare una soluzione efficace contro il precariato scolastico, ma richiede un consenso politico ampio e una pianificazione attenta per evitare criticità.
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