Home Scuola Supplenze Precariato, Giannelli (ANP): la soluzione è la chiamata diretta

Precariato, Giannelli (ANP): la soluzione è la chiamata diretta

Per Antonello Giannelli, Presidente ANP, la soluzione per risolvere l'aumento del precariato nella scuola è la chiamata diretta per coprire i posti vacanti

Antonello Giannelli Presidente ANP

Con l’avvicinarsi del nuovo anno scolastico, emerge nuovamente il problema cronico dell’aumento del precariato nella scuola italiana con la carenza di insegnanti.

La stampa nazionale e locale parla di “emergenza cattedre vuote”, ma la realtà è che questo è un problema strutturale, esistente da decenni e aggravato dalla pandemia.

Lentezza delle procedure di assunzione e aumento del precariato

La lentezza delle procedure di assunzione dei docenti, che non riescono a compensare il numero di insegnanti che vanno in pensione a fine giugno, costringe le scuole a ricorrere in modo massiccio ai supplenti.

Il prossimo anno scolastico si preannuncia particolarmente critico, con un quarto degli insegnanti in servizio che saranno supplenti.

Chiamata Diretta: questa la proposta di Antonello Giannelli, Presidente dell’ANP

Da anni, Antonello Giannelli, Presidente dell’Associazione Nazionale Presidi, propone una soluzione radicale: la chiamata diretta. Questo modello, già adottato con successo in diversi paesi europei, consentirebbe alle scuole di assumere direttamente gli insegnanti, superando le lungaggini delle procedure centralizzate a livello provinciale.

Giannelli sostiene che la chiamata diretta, limitata a un numero ristretto di docenti per scuola (4 o 5), permetterebbe di coprire rapidamente i posti vacanti e di selezionare insegnanti con competenze specifiche per le esigenze dell’istituto.

“Nelle scuole esistono già comitati di valutazione: è impossibile assumere persone incapaci senza che genitori e altri insegnanti se ne accorgano”, afferma Giannelli a Il Post.

L’opposizione dei sindacati alla Chiamata Diretta: ‘creerebbe favoritismi’

Tuttavia, la proposta di chiamata diretta incontra una forte opposizione da parte dei sindacati, che temono che questo modello possa aprire la strada a favoritismi e clientele, a discapito del merito e dell’esperienza.

Inoltre, i sindacati sostengono che l’assunzione diretta sarebbe incostituzionale, poiché i docenti, in quanto dipendenti pubblici, dovrebbero essere assunti tramite concorso.

Secondo i sindacati, il modello della chiamata diretta sarebbe applicabile solo se l’istruzione fosse gestita a livello locale, come avviene nei paesi europei dove è già in vigore.

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