Giannelli sostiene che la chiamata diretta, limitata a un numero ristretto di docenti per scuola (4 o 5), permetterebbe di coprire rapidamente i posti vacanti e di selezionare insegnanti con competenze specifiche per le esigenze dell’istituto.
“Nelle scuole esistono già comitati di valutazione: è impossibile assumere persone incapaci senza che genitori e altri insegnanti se ne accorgano”, afferma Giannelli a Il Post.
Tuttavia, la proposta di chiamata diretta incontra una forte opposizione da parte dei sindacati, che temono che questo modello possa aprire la strada a favoritismi e clientele, a discapito del merito e dell’esperienza.
Inoltre, i sindacati sostengono che l’assunzione diretta sarebbe incostituzionale, poiché i docenti, in quanto dipendenti pubblici, dovrebbero essere assunti tramite concorso.
Secondo i sindacati, il modello della chiamata diretta sarebbe applicabile solo se l’istruzione fosse gestita a livello locale, come avviene nei paesi europei dove è già in vigore.