Un preciso e mirato processo alle intenzioni o una visione lungimirante e soprattutto realistica dell’attuale situazione scolastica? Fioramonti è schietto e senza giri di parole, mette palesemente in dubbio le capacità politiche della collega pentastellata.
Poi prosegue: “Il che equivale a dire zero docenti in più rispetto all’anno scorso mentre in una scuola post pandemia, in cui dobbiamo ridurre gli studenti per classi per garantire il distanziamento sociale, l’organico sarebbe dovuto aumentare almeno di 100mila unità“.
La lunghissima intervista di Fioramonti continua affrontando il tema del precariato che aggrava ancor di più la già impietosa situazione in cui versa oggi il sistema scuola. La sua opinione non fa una piega rispetto a quella che lo ha portato a dare le dimissioni da capo del Miur quasi otto mesi fa.
Senza insegnanti e senza personale i presidi non possono fare miracoli
Si sofferma a lungo su cosa avrebbe dovuto fare in questi mesi chi lo ha sostituito nel suo prestigioso incarico: “La Azzolina avrebbe dovuto stabilizzare gli insegnanti come ha fatto Speranza con i sanitari, invece si è chiusa nella torre d’avorio ed adesso in vista di settembre il risultato è che senza insegnanti e senza personale i presidi non possono fare miracoli. Dunque ricorreranno alla Dad, o alla modalità integrata, come stanno già facendo“.
Insomma, per Fioramonti il problema delle mascherine, dei termo scanner, dei compiti a cui spetta al misurazione della febbre e per finire quella dei banchi a rotelle sarebbero stati secondari se il problema fosse stato affrontato all’origine: se ci fosse stato un organico di ruolo congruo al numero della popolazione studentesca tutto sarebbe stato molto più semplice.