Nella scuola, tra i 224.344 supplenti, circa un terzo dei docenti lavora su base temporanea, con oltre la metà degli incarichi dedicati al sostegno (circa 117.420 posti). Inoltre, ben 88.867 insegnanti sono assunti annualmente su organico di diritto, ma su oltre il 57% dei posti le assunzioni sono effettuate in deroga, a causa delle restrizioni di bilancio pubblico. Il personale ATA, invece, conta 52.041 contratti temporanei, con scadenze a giugno o agosto. Complessivamente, il personale scolastico precario rappresenta circa il 24% del totale, una percentuale che mette in luce l’emergenza di un sistema basato su contratti instabili, con un impatto negativo su carriera, ferie e trattamento economico.
I precari della scuola subiscono un evidente trattamento discriminatorio rispetto ai lavoratori a tempo indeterminato. Ai docenti e al personale ATA con contratti temporanei viene infatti negata la progressione di carriera, incluse le scatti di anzianità, che sono “raffreddate” solo dopo la stabilizzazione. Inoltre, questi lavoratori non hanno diritto alla monetizzazione delle ferie non godute e non beneficiano della stabilizzazione automatica prevista nel settore privato. Solo recentemente è stato riconosciuto un risarcimento per abuso di contratti a termine, che arriva a 24 mensilità, ma solo se riconosciuto da un giudice (DL 131/24).
Il personale supplente breve e saltuario, che non rientra nei dati Aran, è ulteriormente penalizzato: per loro non è prevista neanche la retribuzione accessoria (retribuzione professionale per i docenti e contributo individuale accessorio per il personale ATA). La situazione è insostenibile, e l’Anief continua a lottare per il riconoscimento dei diritti negati.
Marcello Pacifico, presidente nazionale di Anief, spiega che il sindacato è da anni impegnato nella difesa dei diritti dei precari, sia nei tribunali italiani che presso le istituzioni europee. “L’abuso dei contratti a termine e la palese discriminazione nei confronti dei lavoratori della scuola non sono più tollerabili. Soltanto negli ultimi 20 mesi, grazie alle nostre battaglie legali, siamo riusciti a ottenere risarcimenti per oltre 20 milioni di euro a beneficio di 8.000 lavoratori precari”, dichiara Pacifico.
Anief continua a chiedere al governo misure concrete per garantire una stabilizzazione equa e una parità di trattamento per i lavoratori del comparto Istruzione e Ricerca. La situazione attuale è insostenibile e richiede interventi urgenti per assicurare dignità lavorativa e retribuzioni adeguate ai lavoratori della scuola, garantendo al tempo stesso una continuità didattica agli studenti italiani.