Per Marcello Pacifico si tratta dell’ennesimo comportamento scorretto del Ministero dell’Istruzione perpetrato ai danni dei soliti lavoratori. Parliamo ovviamente dei docenti il cui contratto si interromperà per forze maggiori il 31 agosto 2022 e/o quelli che termineranno la supplenza il prossimo 30 giugno.
Se da un lato viene negato loro la possibilità di utilizzare il bonus docenti di 500 euro (necessario per la loro formazione), dall’altro lato gli viene imposto di autofinanziarsi per l’assolvimento di un corso di formazione obbligatorio. Tutto questo diventa davvero paradossale. E le perplessità di Anief diventano costernazione e persino rabbia se si pensa che la formazione di cui in oggetto viene imposta dall’alto, al di fuori del loro orario di servizio.
Ecco cosa dichiara in tal senso Marcello Pacifico, Presidente Anief: “Riteniamo importante formare il personale precario, però viene da chiedersi perché i supplenti, anche annuali, non debbano avere accesso al bonus per l’aggiornamento annuale, come perché ai supplenti al 31 agosto debbano essere negate le ferie non godute e gli scatti di anzianità e quelli con contratti fino al 30 giugno anche il pagamento delle mensilità estive. Per non parlare di coloro che stipulano contratti di breve durata o su organico Covid senza neanche la retribuzione professionale docenti”.
E poi prosegue: “Perché devono essere forzatamente lasciati nelle graduatorie e non assunti, come pure sottolineato dal Comitato europeo per i diritti sociali accogliendo il reclamo collettivo Anief 146/2017 costringendo pure gli stessi precari a recarsi dal giudice per ottenere il risarcimento per chi ha svolto più di tre anni di servizio. E viene infine da chiedersi – conclude Pacifico – perché una volta assunti si vedano negare pure la ricostruzione di carriera completa, poiché contempla per intero soltanto i primi quattro anni di supplenze”.