Oltre alla contestazione politica, gli studenti criticano il Politecnico di Torino per i suoi legami con aziende del settore bellico. In particolare, denunciano la collaborazione con Leonardo, colosso dell’industria militare, accusato di trarre profitti dai conflitti internazionali. «In un periodo segnato da guerre e tensioni globali, il Politecnico svolge un ruolo chiave grazie ai suoi legami con aziende che lucrano sulla produzione di armi», sostengono i manifestanti.
La protesta ha suscitato una reazione immediata dalle istituzioni. L’assessore regionale all’Istruzione Elena Chiorino ha espresso una ferma condanna: «Trovo inaccettabile l’occupazione del Politecnico di Torino. La libertà di espressione non può mai giustificare atti che interferiscono con le attività accademiche. Esprimo solidarietà al Rettore Gido Corgnati: non è accettabile che debba gestire i danni causati da questi atti di protesta».