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Polemiche sui fondi culturali in Sicilia: dubbi sulla trasparenza

Polemiche sui fondi culturali in Sicilia: critiche su trasparenza e favoritismi. M5S propone emendamento anti-parentopoli per garantire equità e controllo.

Regione Sicilia

Continua il dibattito sui fondi culturali previsti nella Finanziaria regionale siciliana. L’Assemblea Regionale Siciliana (ARS) sta valutando l’articolo 11, che destina 7,5 milioni di euro a iniziative delle amministrazioni regionali. La ripartizione dei fondi assegna 2 milioni all’Assessorato alla Famiglia, 2 milioni all’Istruzione e 3,5 milioni al Turismo. Questa distribuzione ha scatenato critiche, soprattutto da parte dei deputati di opposizione, che accusano il governo regionale di privilegiare assessorati guidati da esponenti di DC, Lega e Fratelli d’Italia.

Opposizioni contro i 3,5 milioni al turismo

Il Movimento 5 Stelle (M5S) e il Partito Democratico (PD) contestano in particolare l’erogazione di 3,5 milioni all’Assessorato al Turismo per eventi come la Coppa degli Assi, la Belliniana e il Sicilia Jazz Festival. Il PD propone di utilizzare i 4 milioni già stanziati nel bilancio per queste attività, evitando nuovi fondi. Il M5S, supportato dal deputato Ismaele La Vardera, chiede un maggiore controllo da parte della commissione ARS competente su ogni finanziamento. La Vardera, noto per aver denunciato presunti favoritismi nelle erogazioni precedenti, ha ribadito l’importanza di garantire trasparenza nella gestione delle risorse pubbliche.

Proposta di un emendamento “anti-parentopoli”

Per contrastare possibili favoritismi, il M5S ha avanzato un emendamento “anti-parentopoli”. Questa proposta impone l’erogazione dei fondi esclusivamente tramite avvisi pubblici, escludendo gli enti con rappresentanti legati da parentela o affinità con il Presidente della Regione, Assessori o Deputati regionali. Il segretario del M5S, Nuccio Di Paola, ha dichiarato di voler discutere l’emendamento con i capigruppo, trovando già un’intesa preliminare con il PD e La Vardera. L’obiettivo è garantire l’equità nell’assegnazione dei fondi pubblici e prevenire abusi.

Caso Castel di Lucio: nuovi dubbi sui fondi

Durante la trasmissione “Piazzapulita” su La7, è emerso un nuovo episodio di sospetti favoritismi. Il Comune di Castel di Lucio, con soli 1.200 abitanti, ha ricevuto 147 mila euro dalla Regione per spettacoli teatrali organizzati da due associazioni, DAF e Messina Tourism Bureau. Entrambe le associazioni risultano guidate da Luigi Ministeri, consulente e segretario del deputato di Forza Italia Alessandro De Leo. Questo caso solleva ulteriori preoccupazioni sull’uso dei fondi pubblici, rafforzando le richieste di maggiore trasparenza da parte dell’opinione pubblica e dei partiti di opposizione.

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